La sconcertante realtà dei fenomeni medianici |
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I fenomeni oggettivi della medianità Mentre nel caso delle NDE e degli stati di coscienza non ordinari ci siamo trovati di fronte ad esperienze mentali di natura prettamente soggettiva, i fenomeni medianici rappresentano un vero rompicapo per l'interpretazione della realtà del mondo fisico: infatti l'accertata oggettività di un buon numero di essi, unita all'esigenza di trovare un nesso tra gli effetti sperimentati e le cause che possono determinare tali effetti, induce quanto meno il sospetto che in particolari circostanze la psiche possa influenzare direttamente la realtà fisica. In alternativa, la stessa nostra mente è indotta ad ipotizzare l'esistenza di energie aliene, intelligenti ed anche personalizzate, la cui esistenza sfugge di norma alla nostra percezione sensoriale umana, ma che possono agire non solo sulla nostra mente, ma anche sulla realtà fisica. In ogni caso il funzionamento della mente umana e l'attivazione di particolari sintonie della psiche hanno un ruolo fondamentale, dato che i fenomeni medianici si verificano solo in ben determinate circostanze nelle quali deve essere coinvolta una persona, chiamata medium o sensitivo, dotata di certi requisiti mentali ancora non identificati ma indispensabili. L'epoca d'oro dello spiritismo Nella seconda metà dell'Ottocento i fenomeni medianici erano in gran voga. Dagli Stati Uniti, dove aveva avuto origine nella sua forma moderna, lo spiritismo si era diffuso rapidamente in Europa e nell'America del Sud. I medium (in grande maggioranza più o meno fraudolenti) si contavano a migliaia, e le cosiddette chiese spiritiste o spiritualiste erano centinaia, con un numero complessivo di adepti stimato in oltre tre milioni. Non intendo qui ripercorrere la storia del movimento spiritista, per un approfondimento della quale si può attingere ad una mole notevole di testi (alcuni dei quali scaricabili dalla pagina Biblioteca) ed a vari siti online. Può essere tuttavia utile – ai fini delle ricerche sulla psiche umana – presentare una selezione dei più importanti fenomeni medianici, così come sono stati riportati da ricercatori scrupolosi e non facilmente inclini a farsi trarre in inganno dal carattere affascinante e non di rado interpretato come soprannaturale degli eventi indagati. Esamineremo poi – nella sezione sulla ricerca psichica – alcuni aspetti delle indagini, del confronto e del dibattito che si sono sviluppati alla fine dell'Ottocento e nel corso del Novecento tra gli studiosi di questi fenomeni, in merito all'interpretazione delle cause che li determinavano. I medium Le figure indispensabili affinché i fenomeni medianici possano aver luogo sono le medium o i medium: senza di loro non si riesce a stabilire il canale di comunicazione con la dimensione paranormale e dunque non accade nulla di straordinario. Gli stessi medium possono essere più o meno dotati, e le modalità di estrinsecazione dei fenomeni variano in modo significativo da un medium all'altro, ed anche nei diversi periodi della vita di uno stesso medium. Nella maggior parte dei casi i medium vanno in trance, entrando in uno stato in cui la coscienza tipica della condizione di veglia viene meno, per essere sostituita da un black-out completo o da uno stato di coscienza onirica privo di attinenza con quanto avviene nel corso della seduta. Però, nella storia della medianità, non sono pochi i medium che hanno partecipato in modo vigile ed attivo agli eventi delle sedute, come ben esemplificato in alcune di queste pagine. L'uscita dalla trance ed il ritorno allo stato ordinario di coscienza possono richiedere un certo tempo ed alcune precauzioni, e la letteratura riporta vari esempi di eventi fisici che coinvolgono il corpo del medium durante la trance, come consistente perdita di peso, stato catalettico, respiro affannoso o gutturale, diminuzione della temperatura corporea. Sembra invece che non si verificassero alterazioni fisiche degne di rilievo nei medium che non cadevano in trance. Poiché i medium in trance non sono coscienti di quanto accade durante le sedute, l'unico modo che hanno di venirne a conoscenza è tramite le testimonianze ed i resoconti degli altri partecipanti: si verifica così la paradossale condizione per la quale la persona più importante per il verificarsi dei fenomeni medianici è al tempo stesso quella che non ne viene coinvolta coscientemente. Nella maggior parte dei casi i medium sono detti ad incorporazione, perché si presume che le entità comunicanti utilizzino il corpo del medium per scrivere (scrittura automatica) o per parlare. Nel caso di scrittura automatica la calligrafia e le modalità con cui gli scritti vengono eseguiti possono essere molto diverse da quelle ordinariamente utilizzate dal medium, così come la comunicazione a voce può avere un timbro, un accento ed un'intonazione completamente differenti da quelli normali del medium, ed in alcuni casi addirittura estranei allo spettro acustico della voce umana. Tuttavia, come è comprensibile, l'interesse per quanto si produce tramite i medium ad incorporazione risiede quasi esclusivamente nei contenuti delle comunicazioni e non nell'aspetto fisico dei fenomeni. Ben diverso è il caso della scrittura diretta o della voce diretta. Nella scrittura diretta uno scritto si materializza senza che nessuno dei presenti, e tanto meno il medium, tocchi uno strumento atto a scrivere (come una penna o una matita), che di solito viene predisposto per l'uso, ma che può anche essere del tutto assente. La voce diretta invece è una voce con precise caratteristiche personalizzate (maschile o femminile, di persona giovane o anziana, rauca o squillante, ecc.) che scaturisce da un punto dello spazio all'interno dell'ambiente in cui si svolge la seduta, cambiando di posizione più o meno rapidamente nelle tre dimensioni spaziali (e dunque anche in altezza). La voce diretta può mutare anche di volume, e si sono verificati casi di più voci dirette udite contemporaneamente. Affinché questo raro fenomeno si produca è necessaria una personalità medianica particolarmente dotata: le voci in genere riescono ad emettere sussurri a mala pena udibili la prima volta in cui comunicano, per poi migliorare con la pratica la qualità della manifestazione, fino a riuscire a parlare con un volume normale ed in qualche caso decisamente alto, chiaramente udibile da tutti i presenti. Le guide e le entità Gli spiritisti ritengono che alcune entità comunicanti svolgano il ruolo di guide o controlli, creando le condizioni per gli interventi di altre entità o facendo da tramite e da interprete nei confronti di quelle entità che non sono in grado di comunicare direttamente. Pur essendo ben cosciente del fatto che, parlando di entità o di spiriti come se si trattasse di personalità oggettive e reali, si presta il fianco alle critiche di tutti coloro che attribuiscono un'origine di natura prevalentemente psichica ai fenomeni medianici (per non parlare dell'ampia schiera di scettici che sentono l'esigenza di negare in toto la possibilità che tali fenomeni possano aver luogo), non riesco a trovare un modo di esprimermi più efficace ed adeguato: infatti in una classica seduta medianica tutto si svolge come in una messa in scena nella quale i personaggi si presentano dichiarando una loro identità, anche se si possono nutrire dubbi sul carattere e sull'affidabilità degli attori che li personificano. Gli esempi riportati nelle pagine di questa sezione possono chiarire meglio quello che intendo dire, dato che vengono presi in considerazione ed esaminati anche alcuni casi che sollevano più di un dubbio in merito all'identità degli spiriti. Tuttavia sotto il profilo della descrizione dei fatti il riferimento ad entità esistenti in un'altra dimensione mi sembra adeguato ed attinente. Apparizioni e materializzazioni Tra gli effetti fisici più rilevanti che si sono verificati nel corso di sedute con medium particolarmente dotati si possono annoverare le apparizioni delle entità, talvolta a figura piena ma più spesso con alcune parti parti del corpo o degli abiti ben delineate ed altre solo abbozzate. La teoria secondo cui queste apparizioni possono essere dovute ad uno stato di allucinazione collettiva che coinvolge tutti i presenti, oltre a non essere scientificamente comprovata, non è sostenibile nei casi in cui le apparizioni sono materializzate, e dunque tangibili, oppure quando nel corso della seduta si formano o vengono riportati determinati oggetti (chiamati apporti) la cui esistenza perdura nel tempo anche a seduta conclusa. Spesso le entità materializzate sono anche in grado di conversare con i presenti. Tra le ipotesi avanzate per spiegare le materializzazioni, un posto di rilievo spetta a quella del cosiddetto ectoplasma, una sostanza la cui natura resta sfuggente o ambigua, che verrebbe prodotta (o per essere più precisi estratta) dal corpo dei medium per essere poi plasmata dalle entità fino a formare le figure fantasmatiche o materializzate percepite dagli spettatori. L'ectoplasma è stato visualizzato ed anche fotografato nella fase di formazione, mentre fuoriusciva dal corpo dei medium, dando luogo ad ogni sorta di elucubrazioni circa la sua natura, soprattutto da parte dei ricercatori più scettici, sempre impegnati nello sforzo di individuare l'origine fraudolenta di un fenomeno così sorprendente. Un altro fenomeno frequentemente riscontrato è la levitazione, tanto di oggetti anche molto pesanti (come grandi tavoli di legno massiccio o altri mobili) quanto di persone, tra cui lo stesso medium. Si possono verificare inoltre spostamenti di mobili e di oggetti, con effetti rumorosi più o meno intensi, correnti di aria fredda o gelida, ben percepite dai presenti, oppure l'apparizione di effetti luminosi, per lo più sotto forma di globi fluttuanti. Esperimenti documentati Sui medium sono stati condotti esperimenti e controlli di ogni genere, giungendo talora ai limiti di veri e propri supplizi. Tra i ricercatori ed ideatori degli esperimenti vi sono stati non solo quelli che, convinti della realtà dei fenomeni indagati e della loro eccezionalità, desideravano fornire agli scettici culturalmente più evoluti ed importanti una prova inconfutabile della verità di quanto accadeva sotto i loro occhi, ma anche gli scettici ad oltranza, mai disposti a fermarsi di fronte all'evidenza di un test superato e sempre pronti ad ideare un nuovo test che prevedesse condizioni di controllo ancora più stringenti, finché il povero medium, stremato, non finiva col gettare la spugna! Eppure mi sembra che un minimo di studio dell'evoluzione storica dei fenomeni medianici sia sufficiente a far comprendere come l'orientamento della psiche dei partecipanti alle sedute abbia un ruolo importante in relazione all'estrinsecarsi dei fenomeni stessi, dato che le energie e le sintonie mentali che vengono utilizzate nella nostra dimensione fisica sono anzitutto quelle del medium, ed in secondo luogo quelle dei partecipanti. Alcuni di costoro hanno dichiarato di essersi sentiti come svuotati o esauriti al termine delle sedute, con una forte esigenza di riposarsi e di recuperare le energie (come ben testimoniato dall'ammiraglio Moore). Non mi sembra dunque corretto applicare alle indagini sui fenomeni medianici gli stessi criteri di ricerca utilizzati in laboratorio in relazione ai fenomeni fisici ordinari.
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