NDE di Juliet Nightingale |
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Esperienze significative collegate ad una malattia terminale L'inglese Juliet Nightingale, morta nel 2009, è passata attraverso alcune NDE a causa di una malattia che aveva fin dall'infanzia e che la mise più volte in pericolo di vita. Una di tali esperienze risale alla metà degli anni '70, quando soffriva di un cancro al colon che le causò uno stato di coma. Quest'esperienza ebbe un effetto profondo e duraturo sulla sua vita, ma per molto tempo lei ne parlò raramente e con circospezione, temendo i giudizi e le incomprensioni di coloro ai quali si rivolgeva. Dopo essersi associata allo IANDS (International Association for Near Death Studies) è stata in grado di condividere le sue esperienze. Nel sito Toward the Light (non più attivo) erano presenti informazioni ed articoli su di lei, oltre al racconto della sua NDE. L'esperienza della Nightingale si differenzia da altre NDE per il fatto che il distacco della coscienza della dimensione fisica ordinaria ed il rientro nel corpo non avvengono in modo pressoché istantaneo, ma per effetto di un processo graduale e progressivo di adattamento cosciente ad una diversa sintonia della psiche. Ho avuto esperienza di alcune NDE in un periodo nel quale la documentazione sulle NDE era scarsa e se ne parlava ancora meno. Per questo mi potevo confidare solo con poche persone, già orientate spiritualmente e di mente aperta o quanto meno recettiva. In un'occasione accadde che qualcuno mi accusasse di aver avuto delle allucinazioni, e che avessi bisogno di un esame psichiatrico, tale era l'ignoranza sull'argomento a quell'epoca. La buona notizia consiste nel fatto che negli ultimi anni non solo si è discusso molto sulle NDE, ma sono state anche ben documentate ed hanno ricevuto un ampio interesse da parte dei media. Scienziati, fisici, psicologi, ministri del culto, mistici ed altri si sono associati per ottenere una più profonda comprensione di queste esperienze. Molte persone, me compresa, hanno vissuto un'esperienza nella dimensione ultraterrena, e molti sono stati rimandati indietro per condividerla con gli altri. Ci si può chiedere perché alcuni vengano rimandati indietro mentre altri restano nell'aldilà. Questo è dovuto soprattutto al fatto che noi dovevamo adempiere al compito di completare qualcosa di importante nelle nostre vite, dovevamo onorare la nostra missione di aiutare l'umanità a comprendere finalmente che la morte non esiste: noi semplicemente continuiamo ad evolverci nel nostro viaggio per tornare verso la luce. Poiché la gente mi chiede spesso: «Che cosa accade?» o «In cosa consiste quest'esperienza?» cercherò di raccontare i fatti che hanno portato ad una delle mie NDE e ciò che ho sperimentato dall'altra parte. Scusatemi se il racconto non segue uno schema cronologicamente preciso: dall'altra parte non c'è niente di simile al tempo lineare. Ogni cosa, passata o futura, è sperimentata sempre come attuale. Cercherò di rievocare e di spiegare la mia esperienza nell'aldilà ed il modo in cui mi coinvolse e, umilmente, tenterò di trovare le parole più adatte a descrivere l'impatto profondo che ha avuto su di me, cambiando per sempre la mia vita. Lo stato crepuscolare della coscienza A metà degli anni '70 ero nella fase terminale di un tumore al colon, e la mia vita se ne stava andando. Per la maggior parte del tempo ero costretta a letto, ma qualche volta riuscivo a star seduta per brevi periodi. Essendo di carattere contemplativo, cercavo sempre di ascoltare e di osservare, comprendendo le cose per come erano e provando a capire il profondo significato di ciò che mi stava succedendo e dove portasse tutto questo. Come risultato divenni ancora più distaccata ed introversa mentre osservavo i cambiamenti che cominciavano a verificarsi intorno a me. La materia solida sembrava più trasparente e quasi fluida, i colori erano più vividi e vibranti, i suoni erano più chiari ed acuti. Non potevo più comprendere nulla che fosse stampato su una pagina, perché nel mio nuovo stato di consapevolezza per me non aveva più alcun significato. Era come leggere e cercar di capire una lingua straniera! Io mi ero già allontanata dalla dimensione fisica tridimensionale, e per la maggior parte del tempo la mia coscienza era coinvolta in altre cose. Stavo entrando in quello al quale più tardi mi sarei riferita come stato crepuscolare, nel quale ogni cosa risultava alterata. Arrivai ad un punto nel quale la mia consapevolezza era in fase di transizione da un regno all'altro, diventando più cosciente di altre realtà e dimensioni diverse. Stavo vedendo e percependo altre cose ed altri esseri in modo inter-dimensionale, sebbene restassi ancora in parte cosciente nel piano fisico. Dopo di allora, mi sono resa conto che questo è ciò che sperimentano molti di coloro che stanno per morire, negli ospedali o nelle case di cura, ed un osservatore esterno potrebbe pensare che sono allucinati o che vedono qualcosa o qualcuno che in realtà non c'è. Si tratta di uno stato in cui una persona, come me, può fare esperienza simultanea di altre dimensioni pur restando nel piano fisico, dato che in realtà noi siamo esseri multidimensionali. Cinque settimane di coma Alla fine entrai in coma il 26 dicembre e, ironia della sorte, fui dichiarata morta il 2 febbraio, giorno del mio compleanno! Mentre gli altri mi vedevano come una persona in coma (un coma che durò 5 settimane) io avevo un'esperienza completamente diversa. Chi guardava il mio corpo avrebbe pensato che io fossi incosciente, addormentata, senza alcuna consapevolezza di ciò che stava accadendo, mentre invece ero del tutto cosciente e profondamente consapevole. Infatti noi non dormiamo mai: solo i nostri corpi lo fanno. Noi siamo sempre coscienti ed attivi, nell'uno o nell'altro stato di consapevolezza. Il semplice fatto che noi sognamo mentre dormiamo è indice del fatto che la nostra coscienza è sempre attiva. Certo i nostri corpi hanno bisogno di riposo, in modo che noi possiamo usufruire e far esperienza di altri aspetti della nostra consapevolezza e del nostro essere. La transizione dall'essere viva sul piano fisico ed il passaggio all'altra parte è come lo spostarsi da una stanza ad un'altra: non vi è alcuna interruzione o perdita di coscienza. La coscienza semplicemente si sposta da una sintonia ad un'altra. L'esperienza cambia, l'ambiente cambia ed anche i sentimenti cambiano. Quelli da me sperimentati erano profondi: per me, si trattava davvero di quella pace che va al di là di ogni comprensione. Vibrazioni di colore e di amore La mia graduale transizione risultava dall'essere nello stato terminale di una malattia, all'opposto di quanto accade a chi ha un incidente improvviso, o un attacco di cuore. Divenni consapevole di un essere di luce che mi circondava. Ogni cosa era di una bellezza stupefacente, così vibrante e luminosa, così piena di vita – certo, proprio di vita! – con modalità che nessuno potrebbe mai vedere o sperimentare nel piano fisico. Ero integralmente e completamente avvolta dall'amore divino, un amore incondizionato nel senso più vero della parola. Ero in costante comunione con questa luce e sempre consapevole della sua amorevole presenza accanto a me fin dall'eternità. Di conseguenza, non c'era alcun senso di paura di nessun genere e non mi sentivo mai sola. Era un'opportunità speciale di sperimentare cosa significa essere una cosa sola col tutto, senza mai sentirsi separati o confusi. I colori erano così belli, mentre osservavo la luce vorticare tutt'intorno a me, pulsando, danzando e producendo una vasta gamma di suoni vibranti: a volte era così giocosa, e poi, altre volte, molto seria. Le cose avevano su di sé un alone luminoso, di una specie di delicato color pesca. Tutto era così vibrante, perfino quando osservai lo spazio profondo! Ero costantemente in uno stato di ammirato stupore, ed in ogni momento c'erano intorno a me esseri molto belli, che mi aiutavano, mi guidavano, mi rassicuravano e riversavano su di me il loro amore. La revisione della vita Una delle prime cose che ricordo di aver sperimentato fu la revisione della vita, che comprendeva qualsiasi cosa accaduta durante la mia incarnazione fisica fino a quel momento. Era come trovarsi al cinema, osservando un film della vita nel quale ogni cosa accade contemporaneamente. Penso che molti di coloro che hanno avuto una NDE saranno d'accordo sul fatto che la revisione della vita costituisce uno dei più difficili aspetti dell'esperienza. Vedere davanti a voi la vostra intera vita, con ogni pensiero, ogni azione, ogni parola, ogni sentimento o emozione provata, può essere davvero molto disturbante. Tuttavia ciò che accadde fu che nessuno venne a sottopormi a giudizio! Io sentivo solo il costante abbraccio dell'amore divino proveniente dall'essere di luce che era sempre accanto a me. Per quel che sono riuscita a comprendere, siamo noi che giudichiamo noi stessi: non c'era nessun Dio maschile seduto su qualche trono, che mi sottoponesse a giudizio. Non che io mi aspettassi di vedere un tale essere, comunque: non ho mai sottoscritto simili miti religiosi. Sembrava che io fossi la sola a sentirsi a disagio e molto critica nei confronti di me stessa. Però, stabilito questo fatto, compresi anche di non trovarmi più dal punto di vista dell'io, ma piuttosto da quello della mia anima, che era molto più distaccata e non aveva la sensazione di essere emotivamente coinvolta. Non mi identificavo più con la personalità del mio io fisico, e perciò quel che sentivo era molto diverso: proveniva dalla prospettiva completamente differente dell'anima, la mia vera identità. Una bolla di energia cosciente Sebbene non fossi più nel mio corpo fisico, avevo una forma, una specie di corpo: il modo migliore in cui posso descriverlo è che mi sentivo come una bolla che fluttuava e si muoveva in giro senza sforzo, a volte velocemente, a volte planando dolcemente. Mi sentivo vuota all'interno e così chiara e trasparente, pur avendo la sensazione di una brezza che soffiava dentro di me. Non c'era mai alcun senso di fame, di sete, di pesantezza o di dolore. Cose del genere, infatti, non mi passavano nemmeno per la mente! Di fatto ero pura consapevolezza, incorporata in una forma luminosa ed eterea, in grado di viaggiare, oppure di star ferma ed osservare attentamente, sempre in uno stato di meraviglia. Era una sensazione così piena di gloria nella quale sperimentavo una calma profonda ed un senso di pace e di costante fiducia. Inoltre non sperimentavo nessuna forma di cecità (come invece mi capita con i miei occhi fisici, essendo legalmente cieca), e provavo un senso di meraviglia e di reverenza nell'essere capace di vedere! Ad un certo punto, percepii me stessa come se fossi in un tour guidato: stavo visitando ed osservando luoghi, esseri e situazioni differenti, alcune molto piacevoli ed altre dolorose. Il modo migliore in cui posso descrivere questo genere di tour è che mi sembrava di essere all'interno di un anello circolare con tante finestre, ed ogni finestra rivelava qualcosa di diverso. Quando concentravo la mia attenzione su una finestra, improvvisamente la vedevo ampliarsi (come una finestra del computer quando diventa a tutto schermo) mentre io stavo lì, a guardare… Una delle finestre mostrava una scena che si potrebbe interpretare come inferno o purgatorio, nella quale entità di colore grigio e senza faccia si muovevano senza scopo gemendo. Era evidente che stavano subendo uno stato di agonia e sofferenza fisica. Vidi queste anime come esseri deformati, creature che avevano commesso indicibili atrocità nelle loro incarnazioni precedenti. Ho usato l'analogia di un'anima che diviene retrograda, allo stesso modo in cui un pianeta, in certe condizioni, sembra tornare indietro. Il sentimento prevalente che provai nell'osservare queste anime fu di profonda compassione, unita al desiderio di poterle confortare. Desideravo moltissimo vederle liberate da quell'orribile sofferenza. Tuttavia, per quanto penosa fosse questa scena, ero rassicurata sul fatto che queste anime erano in quella condizione solo temporaneamente e che anch'esse sarebbero guarite ed avrebbero potuto progredire di nuovo, tornando infine verso la luce. Tutte le anime, senza eccezione, alla fine tornano alla luce: questo è quanto mi fu rivelato. Azioni e conseguenze Da quella scena passai ad un'altra in cui vidi l'immagine di persone che conoscevo nella mia vita attuale – ancora incarnate nel piano fisico – e che osservavo in una scena che si svolgeva nel futuro (lo ripeto, ogni esperienza nell'altra dimensione si svolge sempre nel presente, anche se riguarda il passato ed il futuro). C'erano anche individui che avevano commesso delle atrocità in una forma o nell'altra, o che avevano gravemente maltrattato me stessa o persone che amavo. Ma nella scena che osservavo erano loro a dover sopportare le sofferenze, come conseguenza di ciò che avevano fatto: questo era probabilmente il risultato karmico delle loro decisioni e delle loro azioni. Di nuovo, sentii nei loro confronti un profondo sentimento di compassione: mi sentivo triste per il fatto che dovessero sopportare simili sofferenze, e tuttavia comprendevo che tutto questo non poteva essere evitato. Nemmeno una volta provai un senso di rabbia o di ostilità nei loro confronti. Desideravo solo vederli guariti, in modo che anch'essi potessero riuscire a conoscere l'amore. Un'altra scena che ricordo era trovarmi ad osservare un regno che rappresentava l'acqua. Ne potevo comprendere tutta la bellezza e lo splendore, che erano correlati alla vita. Poi, prima ancora di rendermene conto, mi ritrovai sott'acqua, senza alcuna preoccupazione su come respirare! Mi muovevo intorno senza sforzo, interagendo con tutte quelle cose che dapprima avevo osservato dall'esterno. La stessa cosa mi capitò quando cominciai a muovermi nello spazio, danzando e fluttuando con tutti i corpi e le luci celesti. C'erano un sacco di occasioni per giocare e vorticare in giro con tutti quegli esseri di luce, che si muovevano intorno a me come comete. Era un'occasione per sperimentare una grande gioia e sentirsi così leggera e completamente libera da ogni preoccupazione o paura. Mi potevo muovere senza sforzo ed adattarmi ad ogni ambiente in cui mi capitasse di essere in un dato momento. Io dovevo semplicemente pensare a qualcosa e questa si manifestava immediatamente, oppure pensavo ad un determinato luogo ed ero subito là! Oh, che magnifica sensazione spermentare un tale potere, poter essere in ogni luogo io desiderassi, poter creare ogni cosa che volessi, ed essere così completamente libera! Una richiesta di collaborazione Dopo aver sperimentato il tour, le avventure e le esperienze di gioco e di creazione, le cose si fecero più serie: mi trovai di nuovo in comunicazione con l'essere di luce. Mi veniva adesso richiesto di essere di aiuto, di prestare assistenza in qualche modo, nel creare e nel determinare gli sviluppi di certi eventi, situazioni e perfino cose che coinvolgevano gli altri. Io? Proprio io, così insignificante? Povera me – pensai – questa è davvero una responsabilità grave e seria. Mi sentivo così onorata, e così umile, nel ricevere questa richiesta di partecipare ad una simile impresa! Ma cosa sarebbe succeso se fallivo nel mio compito, mi chiesi? Venni però rassicurata sul fatto che tutto avrebbe funzionato come doveva, anche se io non fossi stata in grado di portare a termine i miei incarichi come desiderato. Sembrava che il punto focale di tutto questo fosse il fatto che noi collaboriamo con la luce nel processo di creazione, anzi siamo noi stessi parte della luce. Inoltre, non importa cosa può accadere, la sorgente della luce manterrà sempre il controllo, sarà lì per vedere che ogni cosa vada a buon fine nonostante l'inadeguatezza da parte nostra come anime. Che bella prospettiva, allora, sapere che come anime siamo parte della creazione e possiamo prendere parte al processo creativo! Fare ciò che è giusto Questo pensiero dell'aiuto che mi veniva richiesto, di creare insieme alla luce, mi fece sentire profondamente speciale ed importante nel più grande schema delle cose, anche se certamente non da un punto di vista egoistico. Come ho già detto prima, mi sentivo davvero profondamente umile, con un serio senso di responsabilità per ogni pensiero ed azione che facevo. Il mio solo pensiero era di voler fare solo ciò che era giusto. Era molto importante che io fossi davvero amorevole e creativa, che non danneggiassi nessuno in alcun modo, e questo è certo un dono. In quel momento compresi in che modo sono connessa a tutta la vita, attraverso l'universo. Mi sentivo una sola cosa con il tutto, non separata né appartata. E non c'era nessuna paura, ma solo amore. Per sempre ed in eterno non sarei mai stata sola. È impossibile essere soli, perché la vita è dappertutto: l'amore è ovunque, e questo è ciò che ho portato con me e che mi è rimasto dentro. Così io fui partecipe di questa comunione con la luce. Ogni cosa era comunicata telepaticamente, tanto con la luce quanto con gli altri esseri, persone amiche ed amate. L'interazione era sempre onesta, aperta e reale, era sempre fatta con amore. Nell'aldilà non esiste nulla di simile al darsi delle arie, e non vi è niente da nascondere. Non c'è nessuno che possa ferirti in alcun modo, nemmeno superficialmente, perché non c'è alcun difetto e nessun bisogno di rubare a qualcun altro il suo potere o la sua energia. Ognuno agisce come un'anima, non incentrandosi sull'ego o sulla personalità. È bello accorgersi che ciascuno può avere qualsiasi cosa di cui ha bisogno, dato che ha il potere di crearla all'istante. Stare nel mondo senza lasciarsi coinvolgere Il mio umore cominciava a cambiare, mi sentivo come se qualcosa di serio fosse sul punto di accadermi. Mi venne infatti detto che ero in procinto di dover tornare al mondo alieno (fisico) che mi ero lasciata alle spalle, che là c'era bisogno di me per qualcosa di davvero speciale e significativo. Dovevo tornare indietro per condividere quello che mi era successo, e dovevo far sapere agli altri che la vita è realmente eterna e che la morte è un'illusione. A livello personale, mi fu detto che avevo bisogno di partecipare con grande amore e molta gioia a quel mondo, ed alla fine sarei potuta ritornare a casa. Fui poi rassicurata sul fatto che ero reale, e che potevo ben credere a tutto ciò che ero venuta a sapere in questo glorioso regno, con riguardo non solo a me stessa, ma anche a tutta la vita. Mi fu anche detto, tuttavia, che il mondo al quale stavo per tornare era un'illusione, che non dovevo identificarmi con esso o lasciarmi coinvolgere (dovevo starci senza appartenervi), e che lo stavo solo attraversando di passaggio. La tristezza del ritorno Dire che il mio cuore si spezzò sarebbe minimizzare. Era la prima volta che facevo l'esperienza di un cuore a pezzi nell'aldilà. Il solo pensiero di lasciare quel sacro regno, in cui ero in costante comunione con la luce e con gli altri esseri, mi rattristò in un modo che non potrei nemmeno descrivere. Sapevo bene quanto oscuro e minaccioso potesse essere questo mondo strano ed illusorio nel quale mi si chiedeva di ritornare, ed è davvero un mondo col quale non mi sono mai identificata! Però, ancora una volta, fui rassicurata sul fatto che la luce e gli altri esseri amorevoli sarebbero stati con me per sempre, e che avrei dovuto ricordare di non essere mai sola. Per fortuna ora non c'era più quel senso di paura, ma solo la tristezza, e capivo che avrei dovuto onorare la volontà divina che mi aveva fatto questa richiesta. Mentre accettavo la mia missione, seppure con riluttanza, improvvisamente osservai davanti a me un bellissimo essere che mi riempiva di un immenso amore fino a traboccare. Era come se questo fosse un regalo per aver accettato la dolorosa richiesta di lasciare la mia casa nell'aldilà e di tornare in questo mondo così alieno per me. Questo essere mi amava con grande intensità e stava accanto a me, continuando ad irradiare amore e vibrazione, ed era chiaro che sarebbe rimasto con me per sempre. Cominciai a tornare indietro verso questo mondo più o meno nello stesso modo in cui ne ero uscita. Fu una transizione molto graduale. Adesso ero molto più cosciente del mio corpo che giaceva nel reparto di cure intensive dell'ospedale, allacciato al sistema di mantenimento in vita, ma era ancora così separato da me, che lo guardavo dal vantaggioso punto di vista sperimentato nell'aldilà. Quando infine ripresi coscienza di questa dimensione, fu come diventare di nuovo una neonata. Ogni cosa appariva così strana e nuova! Ero appena tornata da un altro mondo, letteralmente, ed al confronto questo mondo sembrava molto più scuro e privo di colore. Ogni cosa era opaca e mi appariva priva di profondità. Non percepivo la forza vitale che avevo sperimentato dall'altra parte, ma ero risoluta ad onorare la volontà della luce ed il compito per adempiere il quale ero stata rimandata indietro. Avevo una missione, ed in cambio mi era stata fatta una speciale promessa. Anche nell'ospedale ero consapevole del fatto che l'essere di luce era vicino a me, e comunicava con me. Ero anche consapevole della presenza di altri esseri che, come mi resi conto in seguito, solo io riuscivo a vedere e ad udire. Un giorno, infine, l'essere di luce scomparve dalla vista della mia coscienza mortale, ed allora mi resi conto che davvero ero tornata completamente in questo mondo. Di nuovo, mi sentii molto triste, ma tuttavia libera da ogni paura, fiduciosa della promessa che non sarei mai stata sola… e così è stato. Questa NDE (ma io preferisco chiamarla esperienza di vita eterna) mi fece provare un sentimento profondo di trionfo e di meraviglia! Un'altra cosa che ho imparato è che la paura è uno stato appreso, non una condizione naturale. È qualcosa che si impara ad avere, ma solo se non si è in connessione con l'essenza dell'anima. L'amore è la forza prevalente in ogni tempo, al di là di come appaiono le cose in questo mondo di dualità e di illusione. È semplicemente un ologramma, creato dalla coscienza collettiva, in funzione della crescita e dell'evoluzione. Perciò quello che mi accadde nell'aldilà fu per me una speciale occasione di esperienza, ed io so, senza ombra di dubbio, che ogni cosa si sta evolvendo esattamente nel modo in cui deve, e che il destino finale per ciascun essere vivente è di ritornare alla sorgente, alla luce, al puro amore.
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