Storia di un medium italiano: ottava parte

 

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La personalità del medium e le conseguenze di alcuni eventi

Urbino Fontanelli aveva un carattere mite e sensibile: per certi aspetti lo si sarebbe potuto definire un artista mancato. Infatti gli piaceva disegnare e scrivere, suonava il mandolino e conosceva un po' di musica. Da autodidatta, era molto modesto e – cosciente dei suoi limiti e delle necessità imposte dalla dura realtà della vita – forse si sentiva insoddisfatto fino al punto da vivere con un certo tormento delle crisi interiori che in qualche caso si estrinsecavano all'improvviso. Nel fascicolo 3 del 1997 di di Luce e Ombra Ravaldini tracciava questo quadro sintetico della personalità del medium: «Per quanto riguarda la vita e la personalità di Urbino, le sue condizioni sociali erano comuni a quasi tutte le famiglie che formavano la collettività di quel piccolo centro, e permettevano un'esistenza semplice e modesta. Suo padre era muratore, sua madre semplice donna di casa, e il grado di istruzione di entrambi era ad un livello molto elementare. Urbino, nato nel 1913, aveva frequentato le scuole dell'obbligo fino alla sesta, come allora usava, e la cultura che possedeva se l'era costruita da sé, soprattutto leggendo. La vita a Castelfiorentino non permetteva certo grandi ambizioni. Urbino aspirava indubbiamente ad un'esistenza migliore ed era innato in lui un desiderio di libertà che non lo ha mai abbandonato, tanto che ha cambiato più volte lavoro: da barbiere a rappresentante di commercio, da uomo di fiducia a commesso di negozio».

Nelle registrazioni delle conversazioni del 1973 e del 1978 non vi è traccia dei conflitti interiori del medium o delle conseguenze che determinati eventi ebbero sulla sua personalità o sulle stesse facoltà medianiche di cui era dotato, dunque per una miglior comprensione delle vicende occorse e dell'impatto che queste ebbero sul medium è necessario affidarsi ai ricordi di Ravaldini, che nel fascicolo 2 del 1995 di Luce e Ombra (pag. 200 e seguenti) così rievocava quanto accadde a Castelfiorentino tra il 1938 ed il 1940: «Le nostre sedute per un certo periodo erano state tenute quasi in segreto. All'esterno, nel piccolo paese, nessuno ne era a conoscenza, e neppure i vicini sapevano. Ma ad un certo momento non fu più possibile... Quanto accade in casa mia ormai è divenuto di dominio pubblico, e la situazione ci sfugge di mano. Alcuni di coloro che sono stati ammessi alle sedute e che si professano nostri amici, sono in realtà persone ignoranti e chiacchierone, a cui manca completamente il senso della misura e della discrezione. I loro racconti in merito ai fenomeni cui hanno assistito, non sempre fedeli ai fatti, giungono anche al sacerdote, il quale, considerandosi depositario della verità assoluta, ritiene eretici certi argomenti trattati dalle guide e da altre entità manifestatesi. Questi argomenti, come si può bene immaginare, riguardano l'evoluzione infinita dello spirito e il suo conseguente iter reincarnativo a contatto con la materia, la responsabilità completa delle azioni dell'uomo sul pianeta Terra, che produce infallibilmente ciò che gli orientali definiscono karma, la pluralità dei mondi abitati; un Dio che regola l'Universo attraverso leggi che assicurano l'ordine, I'armonia, la giustizia assoluta, e che, essendo perfettissime ab aeterno, non hanno bisogno di alcuna correzione. E c'è di più: chi parla e sparla di noi accenna anche al fatto che le entità hanno regolarmente rilevato storture e puerilità nelle prediche domenicali del sacerdote».     

«Conseguentemente una netta presa di posizione della locale autorità ecclesiastica è inevitabile. E tale atteggiamento, assunto forse tenendo ben presenti le tassative disposizioni emanate dal Santo Uffizio in tema di spiritismo nell'assemblea plenaria del 24 aprile 1917, è di condanna per la nostra famiglia e per tutti coloro che partecipano alle sedute. Praticamente siamo banditi dalla comunità e per alcuni anni non ci verrà più concessa neppure la benedizione pasquale della casa. E la nostra esclusione è talmente rigida, che per ammettere mio fratello alla prima comunione dobbiamo rivolgerci al sacerdote di una remota parrocchia di campagna, che ci accoglie a braccia aperte. Le messe domenicali sono una buona occasione per evidenziare il nostro peccato, aggravato perché continuato nel tempo. Ai fedeli viene sbandierato lo spauracchio che le manifestazioni delle entità non sono altro che opera di Satana, tendenti a perdere coloro che vi assistono. Non mancano, naturalmente, le minacce delle fiamme eterne dell'inferno e tante altre sciocchezze, che fanno solo sorridere ogni volta che vengono menzionate. Tutto ciò succede soprattutto nel 1938, ma c'è molto sapore di medioevo in quanto viene attuato nei nostri confronti! All'opera dell'uomo della Chiesa si affianca quella del podestà – indubbiamente per il connubio fascismo-cattolicesimo che impera nel paese –, con le conseguenze che si possono immaginare. Ed abbiamo contro anche il padrone di casa, piuttosto bigotto. L'ignoranza fa il resto, tanto che i miei familiari sono indicati a dito e la gente dice di noi: "Sono quelli che fanno gli spiriti". A tutto ciò si aggiunge il comandante della locale stazione dei Carabinieri, il quale, sicuramente spinto dalle autorità, convoca lo zio minacciandolo di arresto per turbamento della quiete pubblica e per sovvertimento della vita del paese, se le sedute medianiche non cessano immediatamente».   

«Uno dei nostri più cari amici, che assiste da molto tempo alle riunioni, è colpito da un attacco di febbri alte ed esce di senno. I suoi familiari ritengono responsabili di ciò la mia famiglia e la fenomenologia paranormale. Fortunatamente un medico coscienzioso dirà poi che la malattia non ha nulla a che vedere con gli spiriti. Tutte le occasioni sono buone per attaccarci e anche gli spettacoli di varietà sono un ottimo pretesto per denigrare noi e i fantasmi. È un periodo molto doloroso per la mia famiglia: siamo additati proprio come eretici, come persone che si sono poste al di fuori di ogni regola del vivere civile, tanto che due anziane signore che abitano al piano sottostante fanno gli scongiuri ogni volta che vedono lo zio. Io ero ancora piccolo ma di riflesso sentivo il travaglio dei miei familiari. La persona più colpita fra noi, però, è il medium: la sua particolare sensibilità, le sue eccezionali facoltà, che avrebbero bisogno di un ambiente tranquillo e sereno, subiscono un trauma non indifferente. Questo si ripercuote immediatamente, e negativamente sulle sedute, tanto che alcuni fenomeni fisici, come le materializzazioni, cessano di colpo e tutta l'ampia produzione paranormale fino ad allora verificatasi si limiterà in seguito quasi esclusivamente al fenomeno della voce diretta. Ed è ancora, inutile dirlo, qualcosa di veramente eccezionale. Molte persone avevano partecipato alle nostre sedute, tanto che qualche volta si poneva il problema della mancanza di posti a sedere. Però, dopo questo scandalo, quasi tutti ci abbandonano e rimaniamo soli a fronteggiare la situazione. Nonostante ciò i miei, dopo una sosta, dovuta anche all'assenza del medium – che su consiglio delle entità guida trascorse un lungo periodo in campagna per rimettersi dalla batosta subita –, ripresero le riunioni in gran segreto, ma solo con qualche persona veramente fidata. Avevano indubbiamente molto coraggio, ma soprattutto aveva coraggio il medium, che, nonostante non fosse coscientemente presente nel corso delle sedute, si riassoggettò periodicamente e volentieri alla trance».

Nel fascicolo 1 del 1997 (pag. 81) Ravaldini aggiunse che a causa di quelle accuse il medium «cadde in un esaurimento psichico non indifferente. Quei fatti dovettero agire profondamente, ed in maniera negativa, anche sulle sue misteriose facoltà medianiche, tanto che non si produssero più alcuni fenomeni fisici, come quelli di materializzazione, che si erano verificati per alcuni mesi. Fortunatamente la voce diretta rimase come fenomeno preminente, e continuò per molti anni ancora». Fontanelli, per far calmare le acque e per rasserenarsi, andò via da Castelfiorentino per circa un mese, come risulta dall'interruzione delle sedute verbalizzate, recandosi presso dei cugini che abitavano nella campagna di Volterra. Quando tornò in paese le sedute ripresero in segreto, ma la prima (il 21 ottobre 1938) ebbe esito negativo. Nelle due sedute seguenti si ebbero alcune comunicazioni tiptologiche, e solo il 1° novembre ripresero le manifestazioni in voce diretta da parte di Amato. Da questo momento, e fino alla sospensione delle sedute dovuta alla chiamata sotto le armi del medium, l'unico fenomeno di rilievo fu quello della voce diretta, fatta eccezione per l'apporto di un vaso con fiori il 29 gennaio 1939. Dal dicembre 1939 all'ottobre 1940, come si è detto, i verbali riportano solo il dettato del romanzo. La prima seduta verbalizzata in seguito è quella del 24 marzo 1945, quando la guida era De Rossi, che Ravaldini ricorda come «una voce dagli accenti dolci, permeata di tanta bontà».

Quando, dopo l'8 settembre 1943, iniziarono i bombardamenti aerei da parte degli alleati, molti abitanti di Castelfiorentino sfollarono in campagna: la famiglia di Silvio Ravaldini andò a Gambassi, mentre Fontanelli – non più militare – andò di nuovo dai suoi cugini vicino Volterra, e tornò a Castelfiorentino nell'agosto 1944. Nel periodo tra l'agosto 1944 ed il marzo 1945, quando il medium se la sentiva, ebbero luogo alcune sedute, in genere di breve durata, delle quali restava traccia solo nei ricordi di Ravaldini. Ecco come viene rievocato quel periodo in Realtà e Mistero: «La prima seduta ebbe esito negativo. Poi avemmo la sorpresa di trovare ad accoglierci una nuova entità guida, con la quale fu molto difficile, in principio, instaurare un colloquio. Si trattava di un inglese che sapeva solo e molto stentatamente qualche parola di italiano. Era stato a Firenze e si ricordava della canzone Firenze sogna. Con noi si esprimeva in un idioma che non comprendevamo affatto, intercalando pochi vocaboli della nostra lingua. Nonostante ciò tutte le domande che gli rivolgevamo erano sempre perfettamente comprese, perché – ci disse in seguito – unitamente alla vibrazione sonora della nostra voce, riceveva anche il nostro pensiero, ed era questo che gli faceva comprendere i concetti che avevamo espresso. C'è da aggiungere che le sedute di quel tempo avevano una durata piuttosto breve. Nonostante ciò il fenomeno della voce diretta continuava inalterato come sempre e talvolta si presentava all'ascolto con tono piuttosto elevato».

Ravaldini ricordava la preoccupazione della sua famiglia per il fatto che qualcuno dei vicini potesse sentire una voce che parlava in inglese, dato che proprio in quel periodo alcuni prigionieri inglesi erano fuggiti da un campo situato a pochi chilometri dal paese ed avevano trovato rifugio, in segreto, presso famiglie del luogo. Il racconto prosegue: «Quindi la manifestazione dell'entità guida inglese ci mise un po' in allarme, perché se dal di fuori si fosse udito qualcuno in casa nostra parlare inglese, ciò avrebbe potuto far nascere il sospetto che nascondessimo uno dei prigionieri evasi. Ma fortunatamente non accadde nulla. Col passare del tempo il modestissimo vocabolario di questa guida si arricchì. Essa affermava che le parole occorrenti per costruire il suo discorso nelle linee essenziali le rintracciava via via nel cervello del medium, ma non accennò mai quale fosse il procedimento che usava per reperirle. Questa guida rimase con noi solo qualche mese. Comunque ritengo che il suo compito non fosse facile, perché occorreva anche trasmettere in parole il pensiero di coloro che non si manifestavano direttamente. E di ciò si preoccupava continuamente, cercando di migliorare la lingua straniera che era costretto ad usare. La sua particolare dizione – con molti accenti tonici errati e con vocaboli incompleti – è rimasta vivida nel ricordo. In particolare un interrogativo che sovente ci poneva e che faceva parte del suo particolare modo di esprimersi, quasi volesse aver conferma che quanto diceva approssimativamente nella nostra lingua fosse da noi compreso: "Pallo bene taliano?". Il periodo in cui l'inglese rimase con noi fu caratterizzato da sedute in cui si manifestavano entità che asserivano di essere entrate nell'altra dimensione a causa delle varie vicissitudini legate alla guerra. E molte di esse ci pregarono di non far trapelare all'esterno del nostro ambiente le loro rivelazioni».

Due disegni di Urbino Fontanelli:
La casa di Boccacci a Certaldo e Le torri dei Salvucci a San Gimignano.

Il periodo della guida De Rossi

Una sera la guida inglese fu sostituita senza alcun preavviso da una voce che si esprimeva in perfetto italiano. Per lo più si limitava a porgere un saluto all'inizio ed alla fine delle sedute, e non si preoccupò mai del loro svolgimento formale: il medium restava dunque in trance al buio nella sdraio sistemata in cucina, mentre gli assistenti si sedevano nell'adiacente soggiorno illuminato dalla lampadina a luce rossa, vicino alla porta di comunicazione tra le due stanze con le tende nere aperte. La nuova guida disse di essersi chiamata De Rossi: «Questa guida fu sempre parca di parole e solo una sera, all'inizio della seduta, rievocò qualche episodio del tempo trascorso nella dimensione umana. Ci informò che era stato un uomo di Chiesa, trapassato molto tempo fa, ed aveva visitato la nostra cittadina. Ricordò che al momento del trapasso non si accorse per niente di quanto gli era accaduto, cioè che la sua struttura energetica, la parte imperitura di se stesso aveva già abbandonato il corpo, e così, come di consueto, si recò in duomo illudendosi di poter celebrare la messa». De Rossi fu poi sostituito dalla guida Amedeo il 7 ottobre 1945.

Disponiamo di alcuni verbali relativi alle sedute tenute in questo periodo. (24 marzo 1945) In questa seduta, dopo la consueta manifestazione della guida e di altri spiriti, interviene un'entità che in vita terrena ebbe corpo in Germania ed appartenne, durante la seconda guerra mondiale, al servizio segreto d'informazione tedesco con la sigla convenzionale «47+1». Rievocando alcuni episodi della sua vita terrena racconta che nel 1937 riesce a scoprire ed a sventare l'attentato contro Hitler e Mussolini al Campo di Maggio di Berlino. I quattro responsabili: due italiani, un russo ed un polacco, vennero immediatamente passati per le armi. Sempre nel 1937 viene a conoscenza che il sommo scienziato italiano Guglielmo Marconi non è deceduto per paralisi, ma per avvelenamento causato da un veleno potentissimo contenuto in una comune busta da lettere. Ad uccidere Marconi fu una potenza straniera che voleva impedire allo scienziato di cedere ad altra potenza, che si disponeva a sfidare il mondo, una sua invenzione basata sui raggi elettronici e con la quale era possibile abbattere aerei a grandi altezze ed incendiare materiale bellico a molti chilometri di distanza. Marconi aveva già sperimentato questa invenzione su una polveriera che saltò in aria ad una distanza di quindici chilometri. Tutti i disegni che si riferivano alla scoperta vennero distrutti. Nel 1939 è a Mosca assieme a Von Ribbentrop, e si incontra con Stalin. Il capo dell'URSS, stringendogli la mano, dice. "Voi siete un uomo che valete silenzio". Nel 1942 visita El Alamein conquistata dagli italo-tedeschi. Sempre sul fronte dell'Africa settentrionale si fa gettare entro le linee britanniche da un aereo. Nel 1943, il 10 luglio, è presente, vestito da semplice soldato, al convegno di Feltre fra Mussolini e Hitler. Il capo italiano voleva passare il comando dell'Italia alla Germania. Ancora nel '43, vestito da ufficiale degli Alpini, presenzia, a San Giorgio Jonico, al discorso che Badoglio tiene agli ufficiali italiani. Badoglio dice che al convegno di Feltre Mussolini voleva ottenere da Hitler lo sganciamento dell'Italia dalla Germania. Continuando a narrare i propri ricordi, rievoca gli ultimi istanti della vita terrena e la morte, avvenuta nel sommergibile tedesco 47-2, affondato da un aereo della marina nordamericana, a dieci miglia dalla costa degli Stati Uniti, ove doveva sbarcare portando seco una radio trasmittente. Si ricorda che parlava sette lingue, tra cui: italiano, francese, spagnolo e russo. L'entità saluta e ci invita a perseverare nella strada da noi intrapresa. Uno dei presenti alla seduta domanda all'entità se prova dolore per la disfatta militare della Germania. Lo spirito risponde che ciò per esso, libero ormai dalle passioni della materia, non ha alcuna importanza poiché, essendo tutti figli di uno stesso Padre, siamo fratelli. Si tratta di comunicazioni nelle quali l'intreccio di elementi del tutto fantasiosi con la realtà storica è evidente.

(1° agosto 1945) La guida augura luce a tutti. Si manifestano poi altre entità, ma i loro pensieri fatti suono non ci giungono molto chiaramente; forse il medium non è ancora stato forzato al massimo e ciò fa prevedere che anche stasera potremo comunicare con gli abitanti del pianeta Venere. Infatti poco dopo avvertiamo un rumore, forse paragonabile a quello caratteristico udito nelle nostre trasmissioni radio intercontinentali, però sempre uniforme, che, come ci è stato precedentemente spiegato, serve a mettere in contatto il nostro ambiente (cioè il campo fluidico creato dalla guida) con quello analogo, creato da altre entità spirituali, in una seduta medianica come la nostra sul pianeta Venere. Poi lo spirito che si presta per il collegamento comunica abbastanza chiaro: "Abitanti della Terra, ascoltate: sentite voi quello che in questo attimo io dico?" "Sì, udiamo benissimo". "Dio vi illumini sempre, come illumina tutto il creato. Ecco, siete in contatto con i vostri fratelli di Venere. Attenzione: tanta luce a tutti e che Dio vi illumini sempre. Siamo tanto felici di essere in contatto con voi. Volete voi collaborare con noi? Rispondete…" "Sì, collaboreremo volentieri con voi". "Tante grazie. I vostri fratelli dell'infinito vi salutano immensamente augurando salute ai vostri corpi". "Grazie. Anche a voi salute e tanta luce". "Da una terra dell'infinito i fratelli in Dio hanno risposto a noi, la verità somma è stata raggiunta. Così si è parlato sulla nostra stella. Volete voi rispondere a noi? Dio esiste; ora lo sappiamo più che mai. Volete dirci cosa essere grande luce che circonda vostro pianeta? Tutti i nostri grandi strumenti sono puntati verso vostra Terra. Come brucia! Volete rispondere?"

Rispondiamo dicendo che non possiamo spiegare il fenomeno da loro osservato, dato che qui sulla Terra non viene percepito. Essendosi però verificato un periodo eccezionale di siccità può darsi che questo possa produrre il fenomeno che i nostri amici dicono di vedere. (Infatti la stampa ha dato notizia, nei giorni scorsi, di fenomeni luminosi provocati dalla siccità, specialmente in Portogallo e Spagna). "Molte grazie per tutto quanto avete detto. Siete molto indietro, non conoscete l'infinito. Molta siccità, ma cosa essere grande luce che vi circonda? Potete aiutarci sapere cosa sia? Ora sappiamo che voi esistete sul pianeta che voi stessi chiamate Terra. Noi sappiamo che in un altro pianeta prossimo al vostro esiste vita. Volete voi fratelli dell'infinito dirci quanto pesa la vostra aria?" "Lo comunicheremo la prossima volta". "Noi sappiamo del vostro stupore per la nostra manifestazione tramite uno spirito che non ha più corpo. Tanta festa da noi per avervi sentito. Volete rispondere? Comunicheremo tramite questo spirito che si presta. Tanta luce". La forza è esaurita. La guida toglie i fluidi e la seduta termina. Il tema dei Fratelli dell'infinito (identificati dai partecipanti come abitanti del pianeta Venere), che penso sia collegato a certa letteratura di divulgazione astronomica dell'epoca, si svilupperà per alcune sedute, poi si interromperà per riprendere dopo alcuni anni (nel febbraio del 1951).

(10 agosto 1945) La seduta ha inizio alle ore 23. La guida: "Tanta luce a tutti. C'è qui una vibrazione. Lanfranco Trevisani. Augura luce a tutti". Manifestazione di altro spirito: "Giacco de' Medici. Tanta luce". Si manifesta un'altra entità che mantiene l'incognito: "Volete veramente amare Dio? Pensatelo. Dio vi ha dato corpo perché possiate vedere quanto amore è lui. Sono passati diversi anni da che sono trapassato. Ho sempre vissuto in contemplazione. Credo di essere sempre più vicino a Dio, vado osservandolo. Ora ho visto che voi avete un corpo, come del resto ho avuto anch'io un corpo. Questa è una fede che fa brillare ancora più i vostri spiriti". Altro spirito: "E vollero darmi la morte, come se dandomi quella io fossi completamente spacciato. Ora sono libero e ho perdonato tutti. Vorrei ancora una volta sedermi in mezzo a voi per poter parlare di nuovo". "Vuoi dirci amico perché fosti ucciso?". "Per tutte quelle vicende di male e di bene che si creano sulla Terra". "Vuoi dirci chi eri?". "Il mio nome? Non importa. Ero un uomo militare. Ho cercato di dimenticare. Qua tutto è amore, tutto è uguale. Ero un generale dell'esercito italiano. Se il mio nome vi interessa: Cavallero, ma vi prego di non parlarne, mi farete un grande piacere. Se mi pensate, pensate al mio spirito, non al nome del mio corpo. Potrei forzare la mia luce per ricordare le cose terrene, e ciò non danneggerebbe né me né questo soggetto, ma ora non ne ho più bisogno". Il riferimento è al generale Ugo Cavallero, trovato morto il 14 settembe 1943 con un colpo di pistola alla tempia nel giardino dell'albergo di Frascati dove era trattenuto dai tedeschi, in attesa di partire per Monaco.     

A questo punto interviene la guida dicendo di fare attenzione, mentre il solito rumore preannuncia la comunicazione interplanetaria. "I fratelli dell'infinito mandano a voi fratelli tanti saluti e auguri di bene eterno e fraterno. Stanno varando un potente strumento per avvicinare ancora di più il vostro pianeta. È un potente strumento di ingrandimento ad acqua. Volete voi fratelli dell'infinito dirci se veramente esiste guerra sul vostro pianeta?" Rispondiamo affermativamente, precisando però che sta terminando in questi giorni. "Siamo felici perché nostra ipotesi abitazione vostro pianeta è veramente avverata. Grandi feste fra noi perché anche il vostro pianeta è abitato. Semper, Junio, Aleda, Zuleda, Ei, (alcuni dei presenti alla seduta medianica) mandano saluti a tutti e tanta felicità. Il loro motto è: Amare Dio". Contraccambiamo i saluti e la felicità, comunicando inoltre i nomi dei componenti il nostro circolo. "Noi finito guerra molto tempo fa. Ora abbiamo fatto una grande scoperta: il raggio Zoo. Questo raggio, chiamato così da noi, è l'esplosione dell'elettricità in un determinato punto da noi voluto. Cercheremo, mediante nostri progressi, di far giungere alla vostra atmosfera un nostro segno. Volete dirci quanto pesa vostra aria?" Comunichiamo il peso dell'aria ma, come era prevedibile, non siamo compresi. "Noi avere altre misure, non ci possiamo capire. La stella della vita (il sole) è molto più vicina a noi, la nostra atmosfera è molto più pesa della vostra". Rendiamo noto che già sapevamo questo. Gli scienziati che studiano il cielo avevano eseguito calcoli in merito. Desidererebbero spiegazioni da questi scienziati. Noi rispondiamo che è impossibile perché qui alla nostra seduta nessuno di loro è presente. Quindi lo spirito che si presta per il collegamento spiega la nostra situazione. Poi la comunicazione riprende: "Non essere ancora vostra fede questa? Cioè fede per tutti gli abitanti della Terra?" La nostra risposta, naturalmente, è negativa. L'entità che comunica dice: "Udite meglio ora?" "Sì; la voce giunge molto più forte". "È perché mi sono staccato da loro e la forza è tutta concentrata qui. Mi costa molto sforzo questa comunicazione, ma mi presto volentieri perché mi dà gioia. Ora sono riuniti in una grande seduta come voi, ma lì vi sono grandi luci, grandi radiazioni elettriche che fanno molto bene a noi per comunicare, ma non vi posso spiegare. Ecco… i fratelli dell'infinito vi salutano e vi amano, tante cose buone a tutti". La guida augura luce a tutti e la seduta termina. La cosa più divertente delle comunicazioni dei Fratelli dell'infinito è il loro sporadico uso dei verbi all'infinito.

Il frequente ricorrere del numero 47

(20 agosto 1945) La guida: "C'è una vibrazione: Vittorio. Vi augura tanta luce; è in contemplazione". Altro spirito: "Vi dà impressione la mia voce? Questa è la voce che aveva un tempo il mio corpo". Altra entità: "Siete mai stati ammalati di idrofobia?" "No. Perché ci fai questa domanda? Forse tu sei trapassato di questo male?" "No. Ero medico. Sono morto in seguito alla caduta in un pozzo mentre ero inseguito da un idrofobo. Era la notte che segue quella di Natale; il giorno erano venuti i muratori per riparare il lato sinistro di ciò che era stato un antico convento ed i malati si erano dovuti accomodare alla meglio. Per il montanaro non vi era più scampo, doveva morire di quel male atroce. Ormai era giunto al punto culminante ed era stato chiuso in una cella. In un'altra cella vicina si trovavano due cadaveri, ed io dovevo studiare sul loro cervello. Sentii come un vento gelido; ero solo di sotto, mi ero accomodato alla meglio. L'idrofobo era riuscito a sgangherare la porticina…" Interviene un'altra vibrazione: "L'amore innanzi tutto; con l'amore si ama Dio; amando Dio si ama tutto". Altro spirito: "È la fede della vostra patria? La fede si ha anche senza professare altro: basta credere in Dio". Uno comunica che era sergente del 47° fanteria a Bondi. Quindi prosegue: "Avete vinto la guerra perché l'avete perduta. Io ho amato sempre l'Italia. Un italiano vi ha maledetti tutti. Luce". Altra vibrazione: "Morire è brutto e spaventa assai, perché si dice che dopo la morte c'è il nulla. Invece non è vero: dopo la morte la vita comincia. Tutto è luce, tutto è colore. A voi è necessario amore per vivere; a noi è necessario amare per vivere. È molto tempo che vengo qui tra voi, ma ho sempre paura perché avete ancora corpo". Comunica di nuovo la guida: "Ci sono tanti spiriti; tutti augurano luce e cose buone a voi e ai vostri cari. Io ho già tolto. Luce a tutti". Si può notare come spesso le guide si riferiscano alle entità chiamandole vibrazioni. Si nota inoltre come il numero 47 sia ricorrente: 47+1 è la sigla della spia, 47-2 il numero dell'u-boot nel quale morì, 47° fanteria è il reggimento del sergente, e un ospedaletto numero 47 è citato in una comunicazione successiva... Nella numerologia napoletana del gioco del lotto si usa dire: «47 morto che parla»!

(9 settembre 1945) La guida: "Sono felice perché venite sempre a sentirci". Fa voce una vibrazione: "Sembra quasi impossibile che voi non vi impressionate; cominciate a essere temprati a questo. Continuate, vi prego, a non aver mai paura. Le cose occulte non mi interessavano affatto quando ero in vita: mi interessano molto ora. In Dio l'impossibile non esiste, bisogna saper cercare ed ottenere con fede assoluta in lui. Appena lasciato la spoglia terrena ci troviamo in Dio". Altra entità: "Sono trapassato sulla costa dalmatina, vicino a Ragusa". "Eri prigioniero?" "Sì, ma da militare. Avevo 27 anni. Ero su un camion e andavamo a lavorare alla cava della pietra per rifare la strada; fu lì che una carica di fucileria non mi fece ritornare a casa. Io ho sempre creduto in Dio. Quando trapassai sentivo come se mi girasse la testa. Vedevo i compagni, ma in altra forma, era come se mi baciassero e allora mi ricordavo di loro. Ci trovammo in ogni luogo che si pensava". "Ti rendesti subito conto del trapasso?" "No, non subito". "Insieme a te, perirono tutti i compagni?" "No, alcuni non furono colpiti". "Vuoi dirci chi eri?" "Giorgio Posarelli. Ero di Vicchio. Luce". Uno spirito: "Non cercate altra fede: quella che avete è la più bella. La vostra, che vi detta lo spirito, è la più bella perché è quella vera; ne esistono tante, ma esse sono false".     

Un'entità comincia a parlare in tedesco per passare poco dopo ad un italiano abbastanza corretto: "Vi voglio tanto bene. Non è forse l'odio che ha portato una bufera sulla terra che voi abitate? Il diritto dell'uomo è uguale per tutti; quando trionferà il vero amore l'ondata di bufera sarà distolta. Sulla Terra amarsi e volersi bene non costa niente. La bufera nera non ripasserà mai più certamente sulla terra, ma essa farà capo altre volte. Il mio popolo è stato schiacciato a causa di questo, ed io mi sono tolto la vita. Non avete mai sentito parlare di una nazione grande che pretendeva di costruire un mondo sull'amore e sull'onore reciproco? Quella nazione era la grande Germania. Era tanto che questo popolo voleva far comprendere al mondo che la nostra dottrina era basata sull'amore. Forse fu un errore la guerra. L'umanità non è più sulla strada dell'amore. Soltanto Dio potrà stabilire la pace sulla Terra. Io ora amo Dio e molto lo prego per dare pace e amore a tutti". "Ma tu eri uno dei capi della Germania? Vuoi dirci il nome che aveva il tuo corpo?" "Non importa, ero un cittadino di Düsseldorf. Io piango e non ho più occhi. I popoli possibilmente odiato Germania, perché questa ha logorato corpi e terre, ma sotto questa veste materiale vi era la veste spirituale. Ora l'abisso è stato aperto ai vostri piedi. Tutto è consumato con la distruzione della mia terra e di altre, ma se gli uomini politici vedessero per un attimo uno sprazzo di luce, come voi, tutto sarebbe diverso. Abbiamo distrutto molto ed anche io ne ho colpa. Quando tu avrai lasciato il corpo e ti troverai davanti a Dio, se la tua luce sarà debole o forte Lui ti amerà egualmente. Ho parlato così perché avete corpo".     

(A questo punto l'entità che comunica ripete alcune volte una frase in tedesco, che poi traduce in italiano): "Dio sia con voi: così era scritto sulle fibbie delle cinture di tutti i soldati tedeschi. Il programma era: Stati Uniti Europei, così non più guerra. Luce tanta". Uno dei presenti alla manifestazione domanda: "Amico, perché voi attaccaste la Russia? Si dice che anche questa nazione cerca di portare il benessere tra i popoli". "La Russia e la Germania avevano vedute diverse. La Russia ha sempre cercato di ottusare tutti gli altri popoli". Intervento della guida, la quale dice che una vibrazione, Vittorio, augura tanta luce. Comunica quindi un altro spirito: "Tutto è composto ma tutto è semplice. Un corpo che si addormenta, il mio pensiero che sfiora il suo pensiero e questo giunge a voi in vibrazione. È grandioso. Amate Dio. Luce". Altra vibrazione: "Sono stata fucilata, forse per errore, a causa della guerra, vicino a Como". "Vuoi dirci chi eri?" "Lucia Donati. Avevo quasi trent'anni". Intervento di altro spirito: "Non amate Dio come insegnano certi sacerdoti vestiti da… trabiccoli. Dio esiste. Ho creduto anch'io in Dio, ma a modo mio. Dio vi indica la via per giungere fino a Lui. Vorrei tornare ancora sulla Terra. Luce". Altra entità: "Vi ricordate del delitto di via della Trave? La moglie e la figliola con l'amante. L'ammazzai a coltellate. Ebbi vent'anni di galera e vi son morto". La guida augura luce a tutti e la seduta poco dopo è terminata.

(5 ottobre 1945) Dopo breve aspettativa si ode vicino al mezzo un rumore come di carta stracciata e sfregata insieme fortemente, e ciò a più riprese. La guida: "Come la Terra sostiene i corpi, la fede sostiene lo spirito. Siete in Dio, creatore di tutto ciò che vedete e di tutto ciò che non vedete. Non sono più del vostro mondo, ormai sono trapassato da tanto tempo, ma nonostante fossi ministro della Chiesa cattolica io credevo in Dio". Comunica un altro spirito: "Tanta felicità a tutti. Avete il corpo e, a quanto sembra, non addimostrate paura". Altra entità: "Come state? Udite bene? Questa voce è quella che aveva un tempo il mio corpo. Allora non vedevo questa vibrazione: ora posso vederla e mi dà gioia. Non si muore, si vive. La morte ed il nulla non esistono, non sono mai esistiti e non esisteranno mai. Tutto è vita. Dio è grande nella forza misteriosa e piena di amore che comanda tutti i moti. Di che paese siete?" "Siamo a Castelfiorentino, in provincia di Firenze". "Dite, è spaventevole la mia voce?" "No, anzi, è piacevole". "Se questa dovesse spaventarvi e fare fremere i vostri nervi, cesserei di comunicare". "Puoi parlare, la tua comunicazione ci dà gioia". "Avete veduto una fiammella? Io vedevo una fiammella sospesa poco tempo fa. Felicità e amore sono la stessa cosa. Si può amare tanto amando tutti, ma non si amerà nessuno se non si ama Dio. Luce". Un altro spirito: "Sono nella vera vita e ve lo faccio presente con questa mia voce. Sono ad un apparecchio radio. Attenzione, vi trasmetto il mio pensiero: Arturo Tagliavini. Sono più vivo di prima, sono una luce libera che non ha più male, che non soffre più". Altra comunicazione: "Come state? State bene? Nella mia contemplazione ho conosciuto una vibrazione che vi ha voluto tanto bene. Ho uno strumento a mia disposizione e posso fare suono a voi". Uno spirito si manifesta dicendo il proprio nome: "Ettore Tornaquinci. Una volta passai per la vostra Terra sfiorando tutto, ma ora non ho più corpo e sono molto più felice. Tanta luce". Altra entità: "Chi era colui che diceva che morte significa tenebre? Hanno errato: morte significa vita, morte significa luce. È come quando avevo corpo, converso come allora. Se voi diceste queste cose a qualcuno, esso direbbe: allucinazione! Ora cerco di avvicinarmi sempre più alla grande luce che dà vita al nulla".       

Un altro comunica: "Tanta luce. Sono continuamente in contemplazione; mi piace. Sono felice e non penso più a cose che sanno di terreno". Domandiamo in che modo avviene la contemplazione, cioè se uno spirito in qualunque luogo dell'infinito può goderne. "Sì. In qualunque punto, ma ognuno vede secondo l'altezza della luce che ha il proprio spirito. Io sento una luce vicina, ma non vedo la sua vibrazione; un tempo, però, io sarò come essa. La contemplazione è vita, è il carburante che alimenta la nostra fiammella d'amore. Dio è grande e ne vediamo gli effetti. È in noi; è con noi; è semplice; è fanciullesco, ma non lo vediamo. Penserete: come farà a ricordarsi delle parole? Mi aiuta molto il cervello di questo mezzo. Mentre ora facevo voce a voi sono stato nell'infinito, molto lontano. Sono qui e non ci sono, sono altrove e sono qui". Domandiamo: "È molta la differenza tra le gioie vostre e le nostre? Forse, parlando materialmente, c'è un superlativo di felicità tra voi?" "Bravo! Proprio così. La felicità nostra è molto diversa da quella di voi mortali. Il vostro spirito deve continuamente combattere e tentare di emergere dalla marea materiale. Ecco la lotta tra spirito e materia: la materia è male, lo spirito è bene. Ogni volta che lo spirito vince anche la materia diventa buona. Quando si vuol compiere una qualsiasi azione bisogna sempre pensare a Dio, pensare a colui che dà vita al nulla. Soltanto pensando a questo sono convinto che la materia agirebbe diversamente, e allora sentirete in voi come una felicità: è lo spirito che avrà vinto la coesione. Tutto si può fare, il bene sempre; il male, pensando a Dio, no. Sono felice; non avevo fatto male ad alcuno e, soprattutto, non avevo mai paura. Paura di cosa? Della morte? La morte non c'è. Veramente pensavo che questa fosse qualcosa di misterioso; sono gli uomini che creano il mistero. Quelle che udite non sono parole che vengono da un corpo, sono pensieri che vengono da uno spirito e, rimbalzando sul cervello di questo mezzo, giungono a voi. Io credevo di fare il bene sulla Terra, invece il mio corpo agiva male, ma lo spirito era contento. Qua la perfezione non esiste, non c'è alcun limite. Se io vi dessi dei pensieri e non fossi a contatto con questo mezzo, voi non udreste. Sono felice perché ho sempre cercato di fare del mio meglio e, soprattutto, non ho mai avuto paura. Le bestie non hanno spirito; se anche a voi si potesse toglierlo e potreste vivere ancora, sareste una bestia. Molti uomini predicano tante cose e non vogliono pensare a Dio. Sono presi dalla materia, bisogna compiangerli e amarli più degli altri. Sono tanto felice di questa serata. Ora torno ad essere quello che veramente sono. Ricordate che fui un uomo che cercò di fare del bene; poi la vita mi arrise di più perché lasciai il corpo. Ora vivo e sono in contemplazione. Amate Dio, date retta a me; del resto amando Dio amerete tutto e tutti. Se quest'amare Dio si può chiamare religione, la vera religione è la vostra. Luce a tutti". Un'altra vibrazione: "Tanta luce a tutti e felicità immensa. Dio sia sempre con voi, amici di un tempo e dell'avvenire. Avete avuto, sulla vostra Terra, una catastrofe che ha fatto trapassare molti spiriti. Io non sono della Terra che dette natali ai vostri corpi; non sono mai stato italiano, sono stato un tedesco e sono trapassato non tanto tempo fa. Ora sono molto, possibile, felice; ora felice molto più perché guerra terminata. Per voi sorride una pace vera. Dio sia con voi. La fede innanzi tutto. Mia madre e mio padre mi hanno fatto il corpo, Dio mi ha fatto lo spirito. Luce a tutti". La guida ci augura un buon proseguimento e la seduta termina.

Cambio della guida nel corso di una seduta

Ed ecco il verbale della seduta del 7 ottobre, nel corso della quale si verifica il cambio della guida: La guida: "Vi aspettavo, come sempre. Dio illumini i vostri pensieri. Uno spirito vi augura luce e felicità. Un altro ancora è felice di voi. Tanta luce a tutti. Come state? Già, è vero, avete ancora la materia che vi copre lo spirito; le sofferenze sono molte, ma in compenso non esistono". Uno spirito: "Mi promettete che la voce è naturale?" "Certo, è naturalissima". "La paura non esiste. Mi dovete promettere di stare sempre calmi. Anch'io ho avuto corpo e potevo fare i movimenti che fate voi. Brancolate nella materia, perché tutto ciò che vi circonda è materia. Luce". Un altro comunica: "«Se potessi esprimermi in parole della vostra lingua, sarei molto felice», dice una vibrazione che io non vedo. Essa mi dà il suo pensiero ed io sono felice. Quando ero sulla Terra amavo molto la natura ed ero felice davanti ad un cielo ridente. Poi la mia carcassa non ha resistito più ed il corpo si è disfatto. Poco tempo fa ero in contemplazione. Mi chiamavo Giuseppe, se ben ricordo. Ero venuto un'altra volta. Ora sono felice". Un altro spirito: "Tanta felicità. Voi avete un corpo. Sempre alto il morale! Vogliate bene alla materia che è opera di Dio. Come avete fatto, ditemi, e scusate la mia domanda, ad ottenere tutto questo?" A domanda esaudita: "È la fede della verità. Luce". Comunica quindi un'altra vibrazione: "Molti spiriti vorrebbero comunicare, ma hanno paura di impressionarvi. Io lo so che non avete paura, ma essi non danno alcun pensiero. Ora vedo la vibrazione che il mio corpo aveva. Dio è una forza misteriosa che tutto muove. L'amore è intorno a voi e lo schivate, ma un giorno vi pentirete di averlo schivato. Non impressionatevi, perché il sensitivo si sveglia".     

Infatti il mezzo si desta per pochi secondi e ricade poi in completa trance. Poi parla ancora lo spirito che ha cessato di comunicare allo svegliarsi del medium: "Ecco, ora sono io la vostra nuova guida". Comunica De Rossi: "Sono molto felice di voi. Sento in me un richiamo altrove, ma ritornerò". Comunica la nuova guida: "Una vibrazione dice: tanta luce a Urbino. Il suo corpo si chiamava Amedeo Betti. Nel cervello del mezzo si vede l'immagine di questo giovane, che trapassò molto tempo fa". Domandiamo: "Vuoi dirci come avviene il cambio della guida?" "Avviene per legge divina, lo sentiamo". "E il nome del tuo corpo?" "Chiamatemi Amedeo, un nome per farmi ricordare da voi, ma non era quello del mio corpo. Dovete dare retta a me e cercare di fare sempre del bene. La materia è stata creata da Dio". Altra comunicazione: "La madre mia mi piange perché crede sia morto, ma io sono più vivo di prima. Vorrei dirle che non sono morto, ma essa non mi sente. L'altra sera mi son fatto sognare, cioè mi son messo a contatto col suo spirito, mentre dormiva. La vita esiste, io non posso mentire. Ecco, sono di nuovo a voi con tutti i miei trent'anni. Sono trapassato all'ospedaletto numero 47, in Grecia. Mi chiamavo Francesco Santelmi". Ancora uno spirito: "Non abbiate mai paura. Io non sono morto, ma sono più vivo di prima; quindi vi raccomando di amare Dio, perché esso dà la vita". La guida: "Una vibrazione trapassata da poco non vuol dire il suo nome perché teme di impressionare. Dice: non fate più la guerra, vogliatevi sempre bene. Un'altra vibrazione dice: comunica a quegli spiriti, abitanti ancora nel corpo, che sono felice. Ecco, un altro è trapassato ora e il suo pensiero è attirato qui. L'infinito è infinito; il sensitivo non esiste nell'infinito, eppure essi vengono attirati qui. Vanno, vengono e vi sfiorano. Scusate la mia domanda: che tempo avete ora sulla Terra? Giorno o notte?" "Abbiamo la notte". "È perché so che i vostri corpi hanno bisogno di riposare. Siete mai stati a Ferrara? Là io ho una zia, cioè la zia del mio corpo. Alcune vibrazioni vi sfiorano. La vita da noi è tutta diversa da quando eravamo coperti dalla materia come voi. La nostra arma è l'amore, che non punge". Uno spirito: "Ettore Muti. Sono venuto altre volte. Sono tanto felice. Non sono morto, ma sono trapassato ad una vita migliore. La pace sia con voi e non abbiate mai paura. Pensieri buoni di Dio a voi". La guida: "Un'altra vibrazione: Attavanti Nello. Tanta luce. Una vibrazione in contemplazione vi ha sfiorato ed è ripartita". Un altro comunica:"Sono sempre stato tra voi. Sono deceduto in un bombardamento in Germania. Mi avete dato la certezza che ora vivo, perché vedo la voce che aveva un tempo il mio corpo, e voi la udite. È di colore giallo chiaro".        

A questo punto si ode il rumore caratteristico annunciante che siamo in comunicazione con i nostri fratelli di Venere (la comunicazione è stata ripresa integralmente). "Potere segnare uno foglio queste nostre parole: cuore, amore, uguale Uelli. I fratelli dell'infinito di uno pianeta salutano tutti gli abitanti Terra. Grande festa pianeta Venere, come lo chiamate voi. Possibile presto grande segnalazione vostra fine aria. Esplosione elettricità fine vostra aria. Non allarmatevi. Nostra potente possibile grande segnalazione fine vostra aria. Nostro grande messaggio elettricità alla fine della vostra aria. Grande luce vostro pianeta persiste. Volete dirci come spiegate simile? Noi fare presto grande distanza elettricità sopra la vostra atmosfera, speriamo che sia visibile a voi. Per favore volete dire peso vostra aria?" Rispondiamo nuovamente a questa domanda, che altra volta ci era stata fatta, spiegando come le nostre misure non corrispondano alle loro. "Avete molti temporali. Una grande luce persiste attorno al vostro grande globo. Grande contento su nostra terra per avere comunicazione con voi. Collaboriamo. I fratelli dell'infinito inviano, attraverso l'infinito stesso, i loro saluti".        

Annotazione di Ravaldini nel verbale della seduta: «Durante questa seduta si è verificato un fatto nuovo, mai avvenuto nel corso di una manifestazione, e che, naturalmente, nessuno prevedeva: il cambio della guida spirituale. Tanto per ricordare, lo riassumiamo brevemente. Ci viene spiegato dalla nuova guida che, come per tutte le cose dell'aldilà, anche questa è regolata da una legge di amore. Per quale ragione, cioè quale sia veramente lo scopo di questo alternarsi al comando, diciamo questo accedere alla manipolazione di quelle forze emanate dal medium ed atte alla manifestazione, non possiamo saperlo, perché neppure le entità spirituali ce ne hanno dato chiarimento. Soltanto constatiamo come il mezzo abbia dovuto tornare allo stato normale, perché il fatto si verificasse, in maniera che lo spirito subentrante potesse impossessarsi di questo campo spiro-magnetico. Da rilevare ancora come il ritorno allo stato normale del mezzo sia stato brevissimo – solo pochi secondi – e, inoltre, quasi insignificante il tempo intercorso dallo stato di completa trance al risveglio, che sarà stato provocato da un espediente atto a non danneggiare il sensitivo, per quel ritorno subitaneo alla normalità, come avvenuto pure in altra seduta medianica».


 

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