Il caso di Mellen-Thomas Benedict

 

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La dimensione reale delle esperienze mentali soggettive

Come accade per tutte le esperienze di carattere intrinsecamente soggettivo (tra le quali i sogni, le OBE ed altri stati di coscienza non ordinaria), anche per le NDE è praticamente impossibile accertare se e in che misura la testimonianza rispecchia fedelmente ciò che è stato coscientemente vissuto dallo sperimentatore. Ciò è particolarmente vero per il caso qui riportato nel quale, per esplicità ammissione del protagonista, l'esperienza è stata in gran parte ricostruita in un arco di tempo successivo al periodo nel quale la NDE ebbe luogo. Inoltre lo stesso Benedict dichiara di aver letto ed assimilato, nei mesi precedenti l'esperienza, un gran numero di testi di argomento religioso, filosofico e spirituale, ed anche concernenti gli stati di coscienza non ordinari.

Come evidenziato nella sezione relativa alla psiche, è sempre opportuno (e nelle attività di ricerca diviene indispensabile) operare una distinzione tra ciò che è identificabile come reale e ciò che è frutto dell'immaginazione o della fantasia, e dunque inventato, magari inconsciamente. Questo vale anche per le esperienze di natura soggettiva: se una persona riferisce di aver avuto un'esperienza per lei reale quanto o più della realtà, io devo poter credere che quanto racconta corrisponda veramente alla sua esperienza, quand'anche la considerassi come un'allucinazione, perché in caso contrario tutto il suo racconto perderebbe di interesse e di valore, eccezion fatta eventualmente per l'ambito delle invenzioni narrative. Uno degli elementi più interessanti dell'esperienza di Benedict è l'aspetto soggettivo, e nello stesso tempo sentito come universale, di ciò che viene percepito nella dimensione dell'aldilà. Questa considerazione può essere estesa a vari altri aspetti delle NDE: è come se ciò che in questa dimensione fa parte dell'ambito immaginario o fideistico della nostra psiche, in un'altra dimensione potesse diventare reale. In altre parole, ciascuno potrebbe trovare quello che crede, spera o teme di trovarvi. Dunque ogni giudizio in merito alla realtà di quest'esperienza resta sospeso: spero che tutto il racconto di Benedict sia fondato sulla sua buona fede. Mellen-Thomas Benedict è stato un artista (si veda il suo sito http://mellen-thomas.com), morto nel 2017, che nel 1982 sopravvisse ad uno stato di morte presunta, protrattosi per un'ora e mezzo, a causa di un cancro in fase terminale. In quella condizione si trovò fuori dal suo corpo ed iniziò la sua esperienza. Ecco la sua testimonianza, tradotta dal secondo capitolo del libro The Near-Death Experience: A Reader di L. Worth Bailey e Jenny Yates.

Il racconto di Benedict

Nel 1982 morii per un cancro terminale. Si trattava di un tumore non operabile, ed ogni genere di chemioterapia a cui potevo essere sottoposto avrebbe fatto di me poco più di un vegetale. Mi fu detto che avrei potuto vivere ancora dai sei agli otto mesi. Negli anni '70 ero stato un contestatore, sempre più demoralizzato a causa del rischio permanente di guerra nucleare, della crisi ecologica, e così via. Dato che non avevo alcuna forma di visione spirituale, cominciai a credere che la natura avesse fatto un errore, e che gli esseri umani fossero come un cancro per il nostro pianeta. Non vedevo alcun rimedio per tutti i problemi che avevamo creato a noi stessi ed al nostro mondo, e probabilmente fu questo atteggiamento che quasi mi uccise. State attenti alla vostra visione del mondo: essa può ritorcersi contro di voi, specialmente se è una visione negativa. La mia era davvero molto negativa, e mi condusse fino alla morte.   

Provai ogni genere di medicina alternativa, ma senza alcun successo. Così venni alla conclusione che questa era davvero una faccenda tra me e Dio. Prima di allora non mi ero mai trovato veramente al cospetto di Dio, né avevo avuto a che fare con lui. In quel periodo non ero certo incline ad alcun genere di spiritualità, ma cominciai un viaggio di approfondimento nella spiritualità e nelle tecniche di guarigione alternative. Mi misi a leggere sull'argomento qualsiasi cosa trovassi, ed a studiare intensamente, perché non volevo trovarmi impreparato nell'altra dimensione. Così cominciai ad informarmi sulle varie religioni e filosofie. Trovai queste letture molto interessanti, e fui indotto a sperare che ci fosse qualcosa nell'aldilà. D'altra parte, all'epoca ero un artista che lavorava per conto proprio nel settore delle vetrate colorate, e non avevo alcuna assicurazione medica. Così i miei risparmi di una vita sparirono da un giorno all'altro solo per gli esami, e mi trovai a dover far fronte al costo delle cure. Non volevo che la mia famiglia subisse un tracollo finanziario, e per questo decisi di vedermela da solo. Non provavo un dolore continuo, ma c'erano dei momenti di perdita di coscienza. Per questo motivo non ero più in grado di guidare, ed alla fine mi fu assegnata un'assistenza a domicilio. Avevo un'assistente personale che si prendeva cura di me: fu per me una benedizione essere assistito da un vero angelo che mi stette vicino durante tutta la parte terminale della malattia. Andai avanti così per circa un anno e mezzo. Non volevo prendere troppi antidolorifici, perché preferivo restare il più cosciente possibile, ma alla fine il dolore crebbe tanto che nella mia coscienza non c'era posto per altro, anche se per fortuna ogni crisi durava solo qualche giorno.      

Un'OBE in attesa della morte

Ricordo di essermi svegliato, in casa, una mattina verso le 4 e mezzo, sapendo che la mia ora era vicina: quello era il giorno in cui sarei morto. Così chiamai al telefono alcuni amici e dissi loro addio, poi svegliai la mia assistente privata e lo dissi anche a lei. Ci eravamo messi d'accordo in precedenza che lei avrebbe lasciato in pace il mio corpo morto, senza chiamare nessuno, per circa sei ore, dato che avevo letto di tutte quelle cose interessanti di ogni genere che possono accadere quando si muore. Tornai a dormire, e la cosa successiva che ricordo è l'inizio di una tipica NDE: di colpo divenni completamente cosciente e mi ritrovai in piedi, mentre il mio corpo era a letto. C'era tutta quest'oscurità intorno a me. Essere fuori dal corpo era un'esperienza ancora più vivida di quella ordinaria. Era così vivida che potevo vedere ogni camera della casa, ed anche al di sopra, tutt'intorno e al di sotto della casa.       

Una conversazione con la luce

C'era una luce splendente. Mi girai verso la luce, che era simile a quella che molte altre persone hanno descritto nelle loro esperienze. Era magnifica, incantevole, così tangibile che la potevo sentire: si desidera andare verso di essa come nelle braccia del padre o della madre ideali. Quando cominciai a muovermi verso la luce, sapevo intuitivamente che se entravo in essa sarei morto. Così, mentre mi muovevo in quella direzione, dissi: «Per favore aspetta un minuto, fermati qui ancora un secondo. Voglio riflettere su tutto questo. Vorrei parlare con te prima di andar via». Con mia sorpresa, l'intera esperienza si fermò a quel punto. Si possono veramente controllare le proprie NDE, non è come una corsa sulle montagne russe. La mia richiesta venne esaudita ed ebbi una conversazione con la luce, che cominciò a trasformarsi in figure differenti, come Gesù, Buddha, Krishna, forme di mandala, immagini e simboli archetipi. Chiesi alla luce: «Cosa sta accadendo qui? Per favore, luce, palesati a me. Voglio davvero conoscere la verità su ciò che accade». Non sono in grado di ricordare le parole esatte, perché comunicavo con una forma di telepatia. La luce mi rispose, e l'informazione che ricevetti fu che le cose in cui crediamo danno forma a ciò che percepiamo in presenza della luce, secondo un processo di feedback: se si è buddisti, cattolici o fondamentalisti, si ottiene un feedback in accordo con ciò in cui si crede. Abbiamo così un'opportunità di guardare e di esaminare ciò che percepiamo, ma la maggior parte della gente non lo fa.      

Il Sé superiore

Mentre la luce si rivelava a me, divenni consapevole che ciò che stavo realmente guardando era la matrice del nostro sé superiore. La sola cosa che posso dire è che si trasformò in una matrice, un mandala di anime umane, ed io vidi che quella cosa che noi chiamiamo il nostro sé superiore è una matrice attiva in ciascuno di noi, un condotto verso la sorgente da cui ognuno di noi proviene direttamente. Noi tutti abbiamo un sé superiore, la parte spirituale del nostro essere, che si rivelò a me nella sua vera forma energetica. L'unico modo in cui posso descriverne l'essenza consiste nel paragonarlo ad una connessione. Non è che appaia in questo modo, ma rappresenta una connessione diretta con la sorgente alla quale noi siamo direttamente collegati. La luce mi stava mostrando la matrice del sé superiore, ed io compresi chiaramente che tutti i sé superiori sono interconnessi come un solo essere, e di conseguenza tutti gli esseri umani sono interconnessi tra loro: noi siamo veramente lo stesso essere, differenti aspetti dello stesso essere. Non c'era alcun legame con una particolare religione. Questo è ciò che percepii come mio feedback, vedendo questo mandala fatto di anime umane. Era la cosa più bella che avessi mai visto. Entrai al suo interno, e ne fui sopraffatto: era come ricevere tutto l'amore che abbiamo sempre desiderato, quel genere di amore che cura, guarisce e rigenera. Quando chiesi alla luce di continuare la sua spiegazione compresi cos'è la matrice del sé superiore. C'è una specie di trama che circonda il nostro pianeta nella quale tutti i sé superiori sono interconnessi: è come una grande società, un sottile livello di energia adiacente al nostro, tutt'intorno a noi. Si potrebbe definire come la sfera dello spirito.       

La bellezza delle anime

Dopo un paio di minuti, chiesi altre spiegazioni. Volevo conoscere il vero significato dell'universo, ed a quel punto ero pronto a partire. Dissi: «Sono pronto, portami via». Allora la luce si trasformò nella cosa più bella che io abbia mai visto: un mandala di tutte le anime umane di questo pianeta. Dato che ero giunto a questo pur partendo dalla mia visione negativa di ciò che accadeva sulla Terra, chiesi alla luce di spiegarmi anche questo: infatti quel magnifico mandala mi aveva rivelato come tutti noi siamo belli nella nostra essenza, nel nostro nucleo. Noi siano le più belle creature che esistano: l'anima umana, la matrice umana che tutti noi, insieme, formiamo, è assolutamente fantastica, elegante, esotica, e ogni altra cosa. Io non trovo parole sufficienti per dire quanto cambiò la mia opinione sul genere umano in quel momento. Dissi: «Dio mio, non mi rendevo conto di quanto siamo belli!». Ad ogni livello, alto o basso, in qualsiasi forma voi siate, voi siete davvero la parte più bella della creazione. Fui meravigliato nello scoprire che non c'era alcun male in nessuna anima. Dissi «Ma come può essere?» La risposta fu che nessuna anima può essere intrinsecamente malvagia, ma le cose terribili che accadono alle persone nella vita terrena possono indurle a compiere azioni malvagie anche se le loro anime non sono cattive. Ciò che tutte le persone cercano, ciò che le sostiene, è l'amore. Questo mi disse la luce: ciò che deforma le persone è la mancanza di amore.      

Le rivelazioni che provenivano dalla luce andavano sempre più in profondità, ed io chiesi: «Questo significa che l'umanità sarà salvata?» Allora, come uno squillo di tromba tra una cascata di luci spiraleggianti, la grande luce rispose: «Ricorda questo e non dimenticarlo mai: sei tu che salvi, redimi e guarisci te stesso. Questo è ciò che avete sempre fatto e che sempre farete. Siete stati creati col potere di farlo fin dall'inizio del mondo». In quell'istante capii ancor di più: compresi che noi siamo già stati salvati, e che noi ci salviamo perché siamo stati progettati per autocorreggerci, così come tutto il resto nell'universo divino. Questo è ciò che si può chiamare il secondo avvento. 

Il fiume della vita

Ringraziai con tutto il mio cuore la luce divina. La cosa migliore che riuscii ad esprimere furono queste semplici parole di totale gratitudine: «Oh caro Dio, caro universo, caro sé superiore, io amo la mia vita». Sembrò che la luce mi assimilasse ancor più profondamente, come se mi assorbisse completamente. La luce dell'amore è per noi indescrivibile. Entrai in un'altra dimensione, molto più profonda della precedente, e divenni consapevole di molte altre cose. Era un'enorme corrente luminosa, vasta ed intensa, che si riversava proprio nel cuore della vita. Domandai di cosa si trattasse. La luce rispose: «Questo è il fiume della vita. Bevi pure a sazietà l'acqua della sua benefica corrente». Ne bevvi un grande sorso, e poi un altro. Era come bere la vita stessa! Ero in estasi. Allora la luce disse: «Tu hai un desiderio». La luce sapeva tutto di me, ogni cosa del mio passato, presente e futuro. «», sussurrai. Chiesi di vedere il resto dell'universo, al di là del sistema solare, al di là di ogni illusione umana. La luce mi disse allora che avrei potuto seguire la corrente: lo feci, e fui trasportato attraverso la luce fino alla fine del tunnel. Sentii ed udii una serie di esplosioni molto smorzate. Che straordinaria velocità! Improvvisamente mi sembrò di essere lanciato via dal pianeta su questo flusso di vita. Vidi la Terra che volava via lontano, poi il sistema solare, in tutto il suo splendore, scivolò via e sparì. Più veloce della luce, volai attraverso il centro della galassia, assorbendo sempre più conoscenza. Appresi che questa galassia, al pari di tutte le altre dell'universo, è piena di molte diverse varietà di vita. Vidi molti mondi. La buona notizia è che noi non siamo soli nell'universo.       

Mentre cavalcavo questa corrente di coscienza attraverso il centro della galassia, il flusso si stava espandendo in fantastiche onde di energia simili a frattali. I grandi ammassi di galassie con tutta la loro antica saggezza si allontanavano. Dapprima pensai che stavo andando da qualche parte, come se continuassi il viaggio, ma poi mi accorsi che, mentre la corrente si stava dilatando, anche la mia coscienza si espandeva, fino a comprendere in sé tutto l'universo! Tutta la creazione passava attraverso di me. Era una meraviglia incredibile! Ero davvero una creatura meravigliosa, come un bambino nel paese delle meraviglie! Sembrava che tutte le creazioni dell'universo sorgessero accanto a me e poi svanissero in uno scintillio di luce. Quasi immediatamente comparve una seconda luce che proveniva da ogni parte e sembrava molto diversa. Era una luce composta da tutte le frequenze dell'universo, ed anche più. Sentii ed udii di nuovo altre esplosioni sonore e vellutate. La mia coscienza ed il mio essere si stavano espandendo fino a connettersi con l'intero universo olografico, ed oltre.   

L'eternità oltre la verità

Mentre passavo nella seconda luce, ebbi la consapevolezza di aver appena trasceso la verità. Queste sono le parole più adatte con cui riesco a dirlo, ma cercherò di spiegarmi meglio. Quando passai nella seconda luce mi dilatai oltre la prima luce, e mi trovai in una profonda quiete, al di là di qualsiasi silenzio. Ero capace di vedere e di percepire l'eternità, oltre l'infinito. Ero nel vuoto, prima di ogni creazione, prima del big-bang. Mi ero inoltrato al di là dell'inizio del tempo, al di là della prima parola, della prima vibrazione. Ero nell'occhio della creazione, e mi sentivo come se stessi toccando il viso di Dio. Non era un sentimento religioso, semplicemente ero una cosa sola con la vita e con la coscienza assolute. Quando dico che potevo vedere e percepire l'eternità voglio dire che potevo far esperienza di tutta la creazione che generava se stessa. Era un processo senza inizio e senza fine. È il pensiero della mente che si espande, non è così? Gli scienziati concepiscono il big-bang come un singolo evento che creò l'universo, mentre io vidi che il big-bang è solo uno di un infinito numero di eventi che creano simultaneamente un'infinità di universi. Le sole immagini che possono dare un'idea di questo processo, in termini umani, sono quelle create dai supercomputer usando le equazioni generatrici delle geometrie frattali

Il ciclo degli universi

Gli antichi intuivano tutto questo. Dicevano che Dio periodicamente crea nuovi universi espirando, ed annulla altri universi inspirando. Questi periodi venivano chiamati in sanscrito yuga, mentre la scienza moderna li definisce big-bang. Io mi trovavo nella pura, assoluta coscienza, e potevo vedere o percepire tutti i big-bang o le yuga che creavano ed annientavano se stessi. In un istante entrai all'interno di tutti gli universi simultaneamente. Vidi che ogni e ciascun piccolo elemento della creazione ha il potere di creare. Cercare di spiegare tutto questo è molto difficile, e non riesco a trovare le parole adatte. Mi ci vollero anni, dopo il mio ritorno, per poter trovare le parole da associare all'esperienza del vuoto. Ora posso dire questo: il vuoto è meno che il nulla, e nello stesso tempo è più di tutto ciò che esiste! Il vuoto è lo zero assoluto, è il caos da cui si originano tutte le possibilità, è la coscienza assoluta: molto più che la stessa intelligenza universale. Dov'è il vuoto? Io lo so. Il vuoto è dentro e fuori ogni cosa. Ognuno di noi, anche mentre viviamo, si trova sempre simultaneamente dentro e fuori del vuoto. Non bisogna andare da nessuna parte, e nemmeno morire, per essere nel vuoto. Il vuoto è il nulla cosmico che si trova tra tutte le manifestazioni fisiche. È lo spazio all'interno degli atomi, tra i loro componenti. La scienza moderna ha iniziato a studiare questo spazio vuoto che si trova in ogni cosa: viene chiamato punto zero. Ogni volta che cercano di misurarlo, i loro strumenti vanno fuori scala, o – per così dire – verso l'infinito. A tutt'oggi non esiste alcun mezzo per misurare accuratamente l'infinito. Nel nostro corpo, e nell'universo, lo spazio vuoto è più grande di qualsiasi altra cosa! Quello che i mistici chiamano il vuoto non è il vuoto: è così pieno di energia, un'energia di specie diversa che ha creato ogni cosa, compreso ciò che siamo. Tutto quello che esiste a partire dal big bang è vibrazione, a partire dalla prima parola, che è la prima vibrazione.      

L'esplorazione del Sé divino

L'affermazione biblica «Io sono» dovrebbe in realtà essere seguita da un punto interrogativo: «Io sono? Cosa sono io?». Infatti la creazione è Dio che esplora il sé divino attraverso qualsiasi possibilità immaginabile, in una continua, infinita esplorazione che coinvolge ognuno di noi. Attraverso ogni singolo capello della vostra testa, attraverso ogni singola foglia di ogni singolo albero, attraverso ogni singolo atomo, Dio esplora il proprio sé, il grande Io sono. Cominciai a vedere che tutto ciò che esiste è il sé, letteralmente, il vostro sé, il mio sé, me stesso. Ogni cosa è il grande sé. Questo è il motivo per cui Dio conosce la caduta anche di una singola foglia. Questo è possibile perché, in qualsiasi punto vi troviate, quello è il centro dell'universo. Ovunque si trovi un atomo, quello è il centro dell'universo. C'è Dio in quell'atomo, e c'è Dio nel vuoto. Mentre esploravo il vuoto e tutte le yuga della creazione, ero del tutto al di fuori del tempo e dello spazio come noi li conosciamo. In questo stato di espansione della coscienza scoprii che la creazione è qualcosa che riguarda la pura coscienza assoluta, cioè Dio, che discende nell'esperienza della vita come noi la conosciamo. Il vuoto in se stesso è privo di esperienza, viene prima della vita, prima della vibrazione iniziale. La natura divina va ben oltre la vita e la morte, e per questo nell'universo c'è da sperimentare molto più della vita e della morte! Io mi trovavo nel vuoto ed ero consapevole di ogni cosa che era stata mai creata. Era come se io stessi guardando con gli occhi di Dio. Improvvisamente non ero più me stesso: ero diventato Dio, così la sola cosa che riesco a dire è che stavo guardando con gli occhi di Dio. E di colpo compresi il perché dell'esistenza di ogni atomo, e fui in grado di vedere ogni cosa. Il punto interessante è che io andai nel vuoto per scoprire che Dio non è là, ma è qua. Questo è tutto quello che serve. Così tutta questa costante ricerca dell'umanità per andare alla ricerca di Dio… Dio ci ha dato ogni cosa, ogni cosa è qua, questo è il luogo dove si trova. E ciò in cui siamo ora coinvolti è l'esplorazione di Dio da parte di Dio per nostro tramite. La gente è così occupata a cercare di trovare Dio: dovrebbero invece comprendere che noi siamo già Dio e che Dio sta diventando noi. Questo è ciò che conta, e quando lo compresi ne ebbi abbastanza del vuoto e desiderai tornare alla creazione, a questa yuga. Mi sembrava la cosa più naturale da farsi.      

I buchi neri e la luce

Così tornai indietro di colpo dal big-bang attraverso la seconda luce, ed udii di nuovo diversi colpi sonori vellutati. Percorsi all'indietro la corrente della coscienza attraverso tutta la creazione, e fu un viaggio entusiasmante! I superammassi di galassie mi passavano attraverso dandomi una comprensione ancora maggiore. Passai attraverso il centro della galassia, dove si trova un buco nero. I buchi neri sono i grandi processori e rigeneratori dell'universo. Sapete cosa c'è dall'altra parte di un buco nero? Ci siamo noi, la nostra galassia, che è stata riciclata da un altro universo. Nella sua configurazione di energia totale, la galassia sembrava una fantastica città di luce. Tutta l'energia da questa parte del big-bang è luce. Ogni particella subatomica, ogni atomo, ogni stella o pianeta, e perfino la coscienza stessa è fatta di luce ed ha una frequenza vibratoria. La luce è materia vivente. Ogni cosa è fatta di luce, anche i sassi, e pertanto ogni cosa è viva. Ogni cosa è composta di luce divina, ogni cosa è molto intelligente.    

Mentre viaggiavo sempre più avanti nella corrente della vita, vidi infine una gigantesca luce che si avvicinava. Seppi che si trattava della prima luce, la luce del sé superiore che è la matrice del nostro sistema solare. Subito dopo l'intero sistema solare apparve nella luce, accompagnato da una di quelle esplosioni vellutate. Vidi che il sistema solare nel quale viviamo è come il nostro corpo locale più grande. Io ne sono parte, la Terra è questo grande essere creato, e noi siamo la parte di essa cosciente della sua esistenza. Ma noi ne siamo solo una parte, non siamo ogni cosa ma solo quella parte della Terra che sa di esistere. Potei vedere tutta l'energia generata da questo sistema solare, un incredibile spettacolo di luce! Potei udire la musica delle sfere. Il nostro sistema solare, al pari di tutti i corpi celesti genera un'unica matrice di luci, di suoni e di energie vibratorie. Le più avanzate civiltà provenienti da altri sistemi solari possono identificare la vita nell'universo, come noi la conosciamo, dall'impronta vibratoria della matrice energetica. È un gioco da ragazzi: i meravigliosi figli della Terra, gli esseri umani, emettono in continuazione, proprio ora, una quantità di suoni, come bambini che giocano nel prato dell'universo. Percorsi la corrente direttamente fino al centro della luce, dalla quale mi sentii abbracciato mentre mi prendeva di nuovo nel suo respiro, seguita da un altro colpo di morbido suono. Ero in questa grande luce d'amore mentre la corrente della vita mi fluiva attraverso. Devo ripetere che si tratta della più amorevole luce, del tutto priva di qualsiasi elemento giudicante. È il genitore ideale per questo fanciullo meraviglioso che noi siamo. «E ora?» mi domandai. La luce mi spiegò che la morte non esiste: noi siamo esseri immortali, siamo già vivi dall'eternità! Compresi che noi facciamo parte di un sistema vivente naturale che rigenera se stesso in un processo senza fine. Non mi fu mai detto che dovevo ritornare. Semplicemente, sapevo che lo avrei fatto. Era una cosa naturale, alla luce di quel che avevo visto.   

Non so dire quanto tempo rimasi nella luce, in termini umani. Ma venne un momento nel quale capii che tutte le mie domande avevano avuto risposta e che il mio ritorno era vicino. Quando dico che a tutte le mie domande era stato risposto nell'altra parte voglio dire proprio questo, che a tutte le mie domande è stata data una risposta esauriente. Ogni essere umano ha una vita diversa ed un diverso complesso di questioni da esplorare. Alcune delle nostre domande hanno un valore universale, ma ognuno di noi esplora questa cosa che chiamiamo vita in un suo modo unico. E questo vale anche per ogni altra forma di vita, dalle montagne ad ogni foglia su ogni albero. Questo è molto importante per tutti noi nell'universo, perché tutto contribuisce al grande quadro, alla pienezza della vita. Noi siamo letteralmente Dio che esplora il sé divino in un'infinita danza di vita. La nostra unicità esalta tutta la vita.    

Il ritorno nel corpo

Quando iniziai il mio ritorno al ciclo della vita non mi passò nemmeno per la mente, né mi fu detto da alcuno, che sarei ritornato nel medesimo corpo. Non aveva nessuna importanza: io avevo una completa fiducia nella luce e nel processo della vita. Mentre la corrente si fondeva con la grande luce, chiesi di non dimenticare mai le rivelazioni ed i sentimenti di ciò che avevo appreso dall'altra parte. Ci fu un «» che io sentii come un bacio alla mia anima, poi fu riportato indietro, attraverso la luce, nel regno delle vibrazioni. L'intero processo si svolse in senso contrario, mentre io ricevevo altre informazioni ancora. Tornai a casa, e mi furono dati insegnamenti sulla meccanica della reincarnazione. Mi fu risposto a tutte le piccole domande che ancora avevo: «Come funziona questo? Come funziona quello?» Sapevo che stavo per reincarnarmi. La Terra è un grande processore di energia, e la coscienza individuale proviene da lei e si evolve in ciascuno di noi. Per la prima volta pensai a me stesso come ad una creatura umana, e fui felice di esserlo. Da ciò che ho visto, sarei felice di essere anche solo un atomo in quest'universo, un minuscolo atomo. Così, essere la parte umana di Dio è la più fantastica delle benedizioni. È una fortuna che va al di là della nostra più audace immaginazione di cosa possa essere una fortuna. Per ciascuno di noi essere la parte umana di quest'esperienza è fantastico e magnifico. Ognuno di noi, non importa dove siamo, se nei guai oppure no, è una benedizione per il pianeta, proprio qui ed ora.      

Passai attraverso il processo della reincarnazione aspettandomi di essere un bambino che nasceva da qualche parte. Ma mi fu data una lezione su come l'identità individuale si evolve con la coscienza, e così mi reincarnai di nuovo in questo corpo. Fui così sorpreso quando riaprii gli occhi! Non so perché, dato che capivo, ma fu comunque una grossa sorpresa ritrovarmi nel mio corpo, di nuovo nella mia stanza con qualcuno che guardava verso di me piangendo a calde lacrime. Era la mia assistente, che si era rassegnata un'ora e mezzo dopo avermi trovato come morto. A quel punto era certa che io fossi morto: tutti i segni della morte erano evidenti, stavo diventando rigido. Non sapeva da quanto tempo fossi morto, ma era già trascorsa un'ora e mezzo da quando lei mi aveva trovato senza vita. Aveva esaudito per quanto nelle sue possibilità il mio desiderio di lasciare in pace il mio corpo, dopo la morte, per alcune ore. Avevamo uno stetoscopio amplificato e molti sistemi per testare le funzioni vitali del corpo per vedere cosa accadeva, e così lei può testimoniare che ero morto davvero.   

Sono vivo?

La mia non fu una NDE. Io sperimentai realmente la morte: l'assistente mi aveva trovato morto ed aveva testato lo stetoscopio, la pressione sanguigna ed il battito cardiaco per un'ora e mezzo. Poi io mi ero svegliato ed avevo visto la luce là fuori. Avevo provato ad alzarmi per raggiungerla, ma ero caduto dal letto. Lei aveva udito il tonfo, era accorsa e mi aveva trovato steso sul pavimento. Quando ripresi i sensi, fui molto sorpreso e meravigliato per quanto mi era successo. Dapprima non avevo di quell'esperienza una memoria così chiara come quella che ho adesso. Continuavo a scivolare fuori da questo mondo e mi chiedevo: «Sono vivo?» Questo mondo era più simile ad una sogno se paragonato con l'altra dimensione.      

Dopo tre giorni cominciai a sentirmi di nuovo normale, più lucido, eppure diverso da come mi ero sentito nelle mia vita di prima. Tutti i ricordi del viaggio mi tornarono in mente più tardi. Non riuscivo a vedere nulla di sbagliato in nessun essere umano che avessi incontrato, mentre prima di allora avevo sempre giudicato gli altri, e pensavo che un sacco di gente fosse veramente nevrotica: credevo che tutti fossero nevrotici, tranne me. Ma di tutto questo non restava più traccia. Tre mesi più tardi un amico mi disse che dovevo fare qualche test, così andai in ospedale per le radiografie e tutto il resto. Mi sentivo veramente bene, così avevo paura di ricevere cattive notizie. Ricordo che il medico, dopo aver confrontato le lastre precedenti con quelle attuali, disse: «Bene, adesso qui non c'è più niente». Io dissi: «Davvero? Allora può essere un miracolo!» E lui: «No, queste cose accadono, vengono chiamate remissione spontanea». Non sembrava per nulla impressionato, ma per me era un miracolo, ed almeno io ero impressionato, anche se non lo erano gli altri.         

Riflessioni sull'esperienza

Quelle che seguono sono alcune considerazioni maturate da Benedict in conseguenza della sua esperienza.

Il mistero della vita ha ben poco a che fare con l'intelligenza. L'universo non è per niente un processo intellettuale. L'intelletto è utile: è brillante, ma allo stato attuale noi esaminiamo tutto con l'intelletto, invece di usare anche il cuore e la parte più saggia di noi stessi. Il centro della Terra è un grande trasmutatore di energia, proprio come si vede nelle immagini che rappresentano il campo magnetico terrestre. In questo mondo si svolge il ciclo che spinge le anime a reincarnarsi di nuovo attraverso di esso. Il segno che si sta raggiungendo il livello umano è rappresentato dall'inizio dell'evoluzione della coscienza. Gli animali hanno un'anima di gruppo, e si reincarnano in anime di gruppo. Un cervo, con ogni probabilità, resterà per sempre un cervo. Ma il solo fatto di nascere come essere umano, genio o stupido che sia, indica che si è intrapreso il percorso dell'evoluzione della coscienza individuale la quale, in se stessa, fa parte di quella coscienza di gruppo che chiamiamo umanità. Vidi che le razze umane sono come degli ammassi di personalità. Nazioni come la Francia, la Germania e la Cina hanno una loro identità specifica. Anche le città hanno una loro personalità: il loro gruppo locale di anime attrae certe persone. Le famiglie hanno anime di gruppo. L'entità individuale si evolve come i rami di un frattale, nel quale l'anima di gruppo influenza la nostra individualità. Le differenti domande che ciascuno di noi si pone sono molto importanti, poiché questo è il modo in cui la divinità esplora il sé di Dio attraverso noi stessi. Così ponete le vostre domande, fate le vostre ricerche. Troverete il vostro sé e troverete Dio nel vostro sé, dato che esiste solo il sé.      

Inoltre, cominciai a vedere che tutti gli esseri umani sono anime compagne. Noi siamo parti di un unico processo di differenziazione frattale dell'anima in molte direzioni creative, e tuttavia siamo sempre la stessa cosa. Adesso io guardo ad ogni essere umano che mi capita di incontrare, e vi vedo un'anima compagna, la mia anima gemella, quella che ho sempre cercato. Al di là di questo, la più grande anima gemella che voi possiate mai avere è la vostra. Ciascuno di voi è insieme maschio e femmina. Noi facciamo esperienza di questa condizione sia nell'utero che negli stati di reincarnazione. Se state cercando l'autentica anima gemella fuori di voi, potreste non trovarla mai: non è là. Proprio come anche Dio non è là ma è qua. Non cercate Dio in un altro luogo, cercatelo qui, attraverso il vostro sé. Date inizio al più grande amore della vostra vita… col vostro sé: in questo modo arriverete ad amare tutto.      

L'inferno

Feci una discesa in ciò che qualcuno chiamerebbe l'inferno, e fu sorprendente: non vidi né Satana né il male. La mia discesa nell'inferno fu una discesa nell'adattamento di ogni persona alla propria miseria, all'ignoranza ed all'oscurità della non conoscenza. Sembrava una specie di miserabile eternità. Ma ciascuna delle anime che mi circondavano a milioni aveva una piccola stella di luce a disposizione. Nessuna di loro sembrava farci caso, perché erano tutte assorte nei loro dolori, traumi e miserie, ma dopo quello che sembrò durare un'eternità io cominciai a chiamare la luce, come un bambino che chiama uno dei genitori chiedendo aiuto. Allora la luce si dilatò e formò un tunnel che venne fino a me, isolandomi da quel dolore e da quella paura. Questo è ciò che è realmente l'inferno. Così quello che noi facciamo è imparare a tenerci per mano, ad andare avanti insieme. Le porte per uscire dall'inferno ora sono aperte. Noi dobbiamo ricongiungerci, tenerci per mano, ed andare via dall'inferno. La luce venne da me, si tramutò in un grandioso angelo dorato, ed io chiesi: «Sei l'angelo della morte?» Mi fece vedere che lui era la mia anima superiore, la matrice del mio sé più elevato, una parte antichissima del nostro essere. Allora fui portato nella luce.      

Livelli di realtà

Presto la nostra scienza riuscirà a quantificare lo spirito. Non sarà una cosa meravigliosa? Noi riusciremo a mettere a punto strumenti sensibili all'energia sottile o all'energia dello spirito. I fisici usano già apparecchiature per far collidere le particelle subatomiche e vedere di cosa sono fatte. Sono pervenuti a conoscere i quark ed i charm, e altre cose del genere. Bene, un giorno arriveranno a scoprire quella piccola cosa che tiene insieme tutto quanto, ed allora decideranno di chiamarla… Dio. Con i ciclotroni e gli acceleratori di particelle essi non solo vedono quello che c'è, ma riescono anche a creare delle particelle. Per fortuna la maggior parte di esse ha una vita di pochi millisecondi o nanosecondi. Noi stiamo appena cominciando a comprendere che riusciamo anche a creare, via via che andiamo avanti.      

Come ho già detto, pervenni ad un livello di realtà nel quale c'è un punto in cui si trascende tutta la conoscenza e si comincia a creare il frattale successivo, il nuovo livello. Noi abbiamo questo potere di creare quello che esploriamo, e questo corrisponde all'espansione di Dio attraverso di noi. Dopo il mio ritorno ho sperimentato la luce spontaneamente, ed ho imparato come raggiungere quel livello quasi ogni volta mediante la meditazione. Ognuno di voi può fare la stessa cosa. Non è necessario morire per poterlo fare, tutto è già disponibile nei vostri strumenti. Voi sete già attrezzati per farlo: il corpo è il più straordinario strumento di luce che esiste in questa dimensione, è un incredibile universo di luce. Lo spirito non ci sta spingendo a distruggere il corpo, non è questo che sta accadendo. Smettetela di provare a diventare Dio: è Dio che sta diventando voi. La mente è come un fanciullo che corre per l'universo, avendo bisogno di farlo e pensando di creare il mondo. Ma io chiedo alla mente: «Cosa ha a che fare tua madre con questo?» Questo è il seguente livello di coscienza spirituale: la madre! Improvvisamente bisogna rinunciare all'ego, perché noi non siamo l'unica anima dell'universo.   

I paradisi

Un'altra delle mie domande alla luce fu: «Cos'è il paradiso?» Mi venne fatto fare un giro di tutti i paradisi che sono mai stati creati: il nirvana, i beati territori di caccia, e vari altri. Passai attraverso di essi: sono creazioni di forme di pensiero che noi abbiamo ideato. In realtà noi non andiamo in paradiso: noi siamo rigenerati. Ma qualsiasi cosa abbiamo creato, noi vi lasciamo una parte di noi stessi. È reale, ma è solo una parte della nostra anima. Vidi anche il paradiso cristiano: ci aspettiamo che sia un bel posto, nel quale ci si trova di fronte ad un trono, in eterna adorazione. Io l'ho provato: è noioso! Questo è tutto quel che andremo a fare? Ma è roba da bambini! Non intendo offendere nessuno: alcuni paradisi sono molto interessanti, mentre altri sono noiosi. Mi sembra che quelli degli antichi siano più interessanti, come i beati territori di caccia degli indiani d'america. Quelli degli egizi erano fantastici. Ce ne sono tantissimi. In ognuno si trova un frattale costituito dalla vostra particolare interpretazione, a meno che non facciate parte del gruppo di anime che crede solo nel Dio di una particolare religione: allora sarete molto simili l'uno all'altro, tutti insieme nello stesso stadio. Ma anche in un caso del genere, ognuno è leggermente diverso dall'altro.      

Domandai a Dio: «Qual è la migliore religione del pianeta? Chi è più vicino alla verità?» E la divinità rispose, con grande amore: «Non mi interessa». In questa risposta c'era una grazia incredibile: significava che siamo noi gli esseri di cui prenderci cura. L'infinita divinità del cosmo ci dice: «Non ha nessuna importanza a quale religione apparteniate». Le religioni vanno e vengono, e cambiano. Il buddismo non è stato qui per sempre, e nemmeno il cattolicesimo, e tutte le religioni diverranno più illuminate. Adesso sta per arrivare più luce in tutti i sistemi. Sta per giungere una riforma spirituale che sarà altrettanto drammatica quanto la riforma protestante. Molta gente si batterà per la propria religione, le religioni si combatteranno tra loro, ciascuna credendo di essere nel giusto. Ognuno pensa di possedere Dio, le religioni e le filosofie, ma soprattutto le religioni, dato che formano grandi organizzazioni intorno al loro nucleo filosofico. Quando la divinità disse: «Non mi interessa» io compresi immediatamente che siamo noi a curarcene. È importante, perché noi siamo gli esseri di cui avere cura: interessa noi, e questo è il motivo per cui è importante. Quello che si ottiene è una corrispondenza tra energia e spiritualità. Alla divinità infinita non interessa se noi siamo protestanti, buddisti o altro. Non sono altro che accidentali sfaccettature del tutto. Vorrei che tutte le religioni capissero questo fatto e si tollerassero reciprocamente. Non è la fine della religione, dato che si parla sempre dello stesso Dio, ma vivi e lascia vivere. Ognuno ha una differente visione, e tutto questo aggiunge qualcosa al grande quadro: tutto è importante.       

Le paure

Quando andai nell'altra parte avevo molte paure sui rifiuti tossici, i missili nucleari, l'esplosione demografica, la distruzione delle foreste equatoriali. Tornai indietro pieno di amore per ogni singolo problema. Amo i rifiuti tossici. Amo il fungo atomico: esso è il più sacro mandala che abbiamo manifestato fino ad oggi, come un archetipo. Esso, più di ogni religione o filosofia sulla Terra, ci ha portato insieme di colpo ad un nuovo livello di consapevolezza. Sapendo che magari possiamo far esplodere il pianeta 50 o 500 volte, noi riusciremo forse a comprendere che siamo qui tutti insieme. Per un certo periodo abbiamo continuato ad accumulare sempre più bombe sulla nostra testa, poi abbiamo cominciato a dire: «Non abbiamo più bisogno di questa roba». Adesso noi viviamo in un mondo più sicuro di quanto non sia mai stato, e che diventerà ancora più sicuro. Così io sono tornato indietro per amare anche i rifiuti tossici, perché ci permettono di sentirci più uniti. Si tratta di problemi molto grandi. Come ebbe a dire Peter Russell, questi problemi sono ora a misura d'anima. Ma noi abbiamo risposte a misura d'anima? Sì! Il disboscamento della foresta pluviale comincerà a rallentare, e tra 50 anni ci saranno più alberi sul nostro pianeta di quanti vene siano mai stati. Se lavorate per l'ecologia, datevi da fare: voi siete quella parte del sistema che sta diventando consapevole. Datevi da fare con tutte le vostre energie, ma senza essere depressi. È una parte di qualcosa di più grande. La Terra è in un processo di autoregolazione. Non tornerà più ad essere quel luogo selvaggio che era una volta. Ci saranno ancora grandi spazi liberi e riserve in cui la natura può espandersi. In futuro giardini e riserve saranno luoghi privilegiati. L'incremento della popolazione sta raggiungendo il livello adatto per provocare un cambio di coscienza, e mediante questo cambiamento muteranno la politica, il denaro e l'energia.      

Il sognare

Cosa accade quando sogniamo? Noi siamo esseri multidimensionali. Possiamo accorgercene attraverso i sogni lucidi. In effetti, quest'universo è il sogno di Dio. Una delle cose che ho visto è che noi umani siamo una particella di un pianeta che è una particella di una galassia che è una particella di qualcos'altro. Là fuori ci sono sistemi giganteschi, ed il nostro è una specie di sistema medio. Ma gli esseri umani rappresentano già una leggenda nel cosmo della coscienza. La piccola creatura umana del pianeta Gaia è un essere leggendario. Una delle cose per cui siamo diventati leggendari è il sognare. Noi siamo sognatori leggendari. Infatti, il cosmo intero ha cercato il significato della vita, il significato di ogni cosa. Ed è stato questo piccolo sognatore a venirsene fuori con le migliori risposte. Noi abbiamo sognato di tutto. Per questo i sogni sono importanti. Dopo esser morto ed esser tornato indietro, io rispetto davvero la vita e la morte. Nei nostri esperimenti sul DNA noi abbiamo aperto la porta su un grande segreto. Presto riusciremo a vivere in questo corpo tanto a lungo quanto vogliamo, ma dopo aver vissuto 150 anni o giù di lì, ci sarà un intuitivo sentimento dell'anima che ci farà desiderare di cambiare canale. Vivere per sempre in un corpo non è altrettanto creativo quanto il reincarnarsi, il trasferire nuova energia in questo fantastico vortice di energia nel quale ci troviamo. Noi siamo davvero in grado di vedere la saggezza della vita e della morte, e di gioirne. Come stanno adesso le cose, noi abbiamo già vissuto per sempre. Il corpo nel quale voi siete è stato vivo da sempre. Deriva da un infinita corrente di vita che si origina dal big-bang ed ancora prima. Questo corpo darà vita ad una prossima vita, in forma energetica sia densa che sottile. Questo corpo ha già vissuto per l'eternità.    


 

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