130 anni di indagini e di ricerche nella parapsicologia

 

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Lo studio di eventi per i quali non è applicabile il metodo scientifico

Come è stato evidenziato nella sezione sulla medianità, i cosiddetti fenomeni paranormali si verificano effettivamente, e possono essere considerati come anomalie difficilmente inquadrabili nell'ambito delle attuali conoscenze scientifiche, tanto che abbiamo visto come ancor oggi gli scettici preferiscano negarne l'esistenza piuttosto che riconoscere che ogni tanto possano verificarsi eventi che non si inseriscono nel quadro generale conoscitivo più accreditato. Ci troviamo perciò di fronte ad un tipo di informazione che attende ancora di essere decodificata in modo soddisfacente, senza tralasciare una più approfondita indagine degli strumenti tramite i quali tale informazione viene elaborata e trasmessa.

Nel suo libro La ricerca psichica del 2004, Massimo Biondi, uno tra i più preparati studiosi italiani di parapsicologia, ripercorre la storia della ricerca psichica e delle diverse modalità con le quali sono stati classificati nelle varie epoche i fenomeni paranormali. L'espressione ricerca psichica è la traduzione dell'inglese psychic research, ma va ricordato che nell'ambito del termine inglese psychic sono già compresi quei fenomeni che esulano dalle ordinarie manifestazioni della psiche. Per questo in Italia si preferisce utilizzare il termine più generico di parapsicologia per indicare l'indagine e lo studio di tutti quei fenomeni paranormali che fino a qualche tempo venivano classificati nell'ambito della metapsichica, un termine introdotto con successo da Richet ed utilizzato ancor oggi da alcuni ricercatori. Ecco una scheda tratta dal libro di Biondi, che illustra molto bene il campo delle esperienze e degli esperimenti di cui si occupa la parapsicologia.

«La ricerca psichica si occupa di una serie di manifestazioni, soggettive e oggettive, che si segnalano all'attenzione tanto di chi le esperisce quanto di eventuali testimoni per un intrinseco carattere di stranezza e incongruenza in rapporto alle circostanze ordinarie della vita quotidiana. Sono esperienze che sembrano prodursi indipendentemente dai vincoli della contiguità (spaziale, temporale, fisica) e che in apparenza non si conciliano con il contesto psichico e fisico di chi ha occasione di viverle. Si realizzano autonomamente, irrompendo d'improvviso nel vissuto individuale, in genere in assenza di segni prodromici; durano per lo più per periodi brevi, molto spesso in concomitanza con uno stato di alterazione della coscienza dell'individuo; e terminano con la stessa repentinità con la quale erano iniziate. Nell'insieme vengono denotate con l'espressione di "casi spontanei", che si contrappone a quella di "eventi sperimentali" applicata ai tentativi di riprodurle o simularle in condizioni controllate».         

«Malgrado siano state avanzate più proposte di sistematizzare l'area di pertinenza della parapsicologia, la ripartizione delle esperienze spontanee in classi omogenee è ancora imperfetta, in quanto risente della mancanza di un accordo unanime sui criteri di inclusione da seguire. Nei termini personali di coloro che le esperiscono, le singole vicende possono anche essere – e in genere sono – ascrivibili all'una o all'altra categoria di riferimento, ma su un piano oggettivo è facile applicare interpretazioni alternative per i medesimi eventi, così come constatare l'esistenza di manifestazioni complesse che si sottraggono allo sforzo di ricondurle entro rigidi modelli di riferimento. Ciò nonostante, si può suddividere l'intero campo delle esperienze parapsicologiche in tre aree distinte: quella delle cognizioni anomale, cioè delle esperienze che sembrano evidenziare rapporti di coincidenza a distanza (di tempo e di spazio), con l'acquisizione per vie insolite di nuovi elementi cognitivi; quella delle cosiddette esperienze apparizionali, consistenti nella pseudo-percezione della presenza, o degli effetti dell'intervento, di individui che sono fisicamente altrove; quella della telecinesi, che paiono consistere in accadimenti fisici incongrui, sporadici o reiterati. Le ricerche sperimentali si sono occupate di tutti questi diversi processi psichici, cercando di riprodurli in condizioni controllate e di studiarne dinamiche e proprietà».         

«A tal fine sono state seguite numerose tipologie di indagine, basate su tecniche di laboratorio intese a ricostruire condizioni molto prossime a quelle naturali, sebbene la complessità delle situazioni di vita reale abbia sempre posto limiti severi e invalicabili a una perfetta simulazione dei contesti spontanei. Non si hanno indicazioni che debba esistere un nesso tra le varie esperienze parapsicologiche, né che debbano vigere per tutte le medesime spiegazioni. Nell'indagine corrente, così come nelle valutazioni teoriche e nella gestione dei problemi conseguenti, è uso affrontare separatamente le singole classi fenomeniche, senza ambire a cercarne eventuali collegamenti e dipendenze. Risolvere in una teoria unitaria le rispettive specificità è un compito che potrà avere qualche probabilità di riuscita nel momento in cui si conosceranno meglio ciascuna e tutte le fenomenologie spontanee. È da tener presente, tuttavia, la possibilità che a uno stadio simile non si giunga mai, per difficoltà intrinseche nell'elaborazione teorica o per un'irriducibile estraneità reciproca delle esperienze prese in carico dalla parapsicologia».       

In questo modo di esprimersi tecnicamente accurato, dovuto all'impostazione metodologica adottata dall'autore, vi è un sostanziale riconoscimento della realtà dei fenomeni oggetto della parapsicologia, anche se l'esigenza di una classificazione predefinita delle esperienze non lascia sufficiente spazio alla complessità di alcuni dei fenomeni già esaminati nella sezione sulla medianità.

Gli inizi della ricerca psichica

Gli inizi della ricerca psichica, come attività finalizzata all'indagine ed allo studio di particolari fenomeni non ordinari, possono essere fatti risalire all'ultimo ventennio dell'Ottocento. Tuttavia già nel 1766 era stato pubblicato un interessante e stimolante libretto scritto da Immanuel Kant, Träume eines Geistersheres (Sogni di un visionario), nel quale il filosofo esaminava criticamente, ma non senza interesse, le descrizioni del mondo degli spiriti riferite dal fisico ed ingegnere svedese Emanuel Swedenborg, il quale era stato anche protagonista di alcuni notevoli episodi di chiaroveggenza (si veda la pagina dedicata a Kant e Swedenborg). Nel 1882 fu fondata a Londra la SPR (Society for Psychical Research) da parte di tre membry del Trinity College di Cambridge (Edmund Gurney, Frederic W. H. Myers e Henry Sidgwick) insieme ad altri studiosi come William F. Barrett e Edmund D. Rogers. Lo scopo della nuova società era quello di indagare le facoltà ed i fenomeni comunemente definiti come psichici o paranormali in modo obiettivo, imparziale, privo di orientamenti pregiudiziali e secondo criteri ritenuti scientificamente validi. Negli oltre 130 anni della sua attività, la SPR (tuttora operativa e vitale) ha potuto annoverare tra i suoi membri illustri scienziati ed importanti studiosi di tutto il mondo. Il valore e l'attualità degli studi compiuti e pubblicati tanto nei Proceedings quanto nel Journal costituiscono a tutt'oggi il più importante ed affidabile corpus di informazioni al quale attingere da parte di ogni persona interessata a questo campo di indagine.

Seguendo l'esempio della SPR, nel 1885 fu fondata negli Stati Uniti l'ASPR (American Society for Psychical Research), anche in questo caso da parte di un gruppo di accademici e di scienziati tra i quali spiccava William James, celebre psicologo e professore di filosofia ad Harward. La società ebbe alterne vicende, dovute al contrasto tra una corrente spiritualista ed una dichiaratamente contraria allo spiritismo. Nel 1925 si verificò una scissione da parte della componente di orientamento spiritualista, che fondò la Boston Society for Psychical Research, mentre la sede dell'ASPR restò a New York.

Nel 1919 fu fondato a Parigi – per opera di un facoltoso commerciante, Jean Meyer, e di due studiosi, Il medico Gustave Geley ed il professor Rocco Santoliquido – l'IMI (Institut Métapsychique International), con finalità simili a quelle della SPR. Grazie all'apporto economico di Meyer, l'IMI fu in grado di dotarsi, oltre che di una grande sala di conferenze e di una biblioteca, anche di un laboratorio nel quale si eseguivano esperimenti atti a verificare ed a convalidare i fenomeni indagati. A partire dal 1921 venne redatta la Revue Métapsichique, le cui pubblicazioni si interruppero nei primi anni '80. L'attività dell'IMI è comunque continuata fino ai nostri giorni, e può essere seguita sul sito internet dell'Istituto.

Con propositi dichiaratamente scientifici nel 1957 si formò negli Stati Uniti, su iniziativa del ricercatore universitario Joseph Banks Rhine, la PA (Parapsychological Association), che rappresenta anche una sorta di albo professionale delle figure accademiche e dei ricercatori operanti nel campo della parapsicologia. Dal 1969 la PA è stata accolta in seno all'AAAS (American Association for the Advancement of Science), che ha riconosciuto dunque la legittimità della ricerca psichica anche in ambito scientifico. La PA pubblica il Journal of Parapsychology.

Complessità della dimensione psichica

Non espongo qui un resoconto di tutte le indagini eseguite sui diversi fenomeni studiati dalla parapsicologia, fatta eccezione per alcuni aspetti dell'ipnosi e della medianità. Coloro che fossero interessati ad approfondire l'argomento possono rivolgersi all'ampia letteratura specializzata o ai siti presenti in Internet (alcuni dei quali citati nella pagina sui collegamenti). Preferisco invece sottolineare il ruolo svolto dai fenomeni paranormali nell'evidenziare nuovi e significativi aspetti della psiche umana, che confermano e rafforzano l'autonomia della dimensione psichica rispetto alle nostre conoscenze sull'evoluzione della vita. Infatti – come si è detto – i fenomeni paranormali sembrano alterare e deformare il quadro delle leggi naturali scoperto ed elaborato da quel particolare aspetto della psiche che si manifesta nella conoscenza scientifica. Per le ragioni già più volte esposte, ritengo che i tentativi di inquadrare i fenomeni paranormali nell'ambito di una ricerca eseguita con metodi scientifici non possano avere successo: non hanno infatti portato sino ad oggi a risultati significativi, al punto che l'esistenza stessa dei fenomeni paranormali continua ad essere considerata con una malcelata irritazione nell'ambito dell'establishment scientifico. La scienza infatti può indagare solo i fenomeni oggettivi che si manifestano con regolarità, e laddove avanza ipotesi che non possano essere poi verificate sperimentalmente va incontro ad ostacoli che ne minano il prestigio. Lo si è già visto a proposito delle teorie sull'origine della vita o sulla relazione tra coscienza e funzionamento del cervello, destinate a restare ipotesi non dimostrabili fin quando non potranno essere eseguiti esperimenti verificabili atti a confermarle.

Dunque, in relazione ai più significativi fenomeni paranormali, non abbiamo oggi una teoria scientifica che ci consenta di spiegarli in modo anche solo approssimativo. Perché tramite i medium si producono determinati effetti fisici? Quali forze intervengono nei fenomeni di RSPK (il cosiddetto poltergeist)? Quali energie vengono utilizzate per la trasmissione a distanza di eventi mentali? Esiste davvero la possibilità che la mente possa esercitare un'influenza diretta sul mondo fisico? Ed in che modo tale influenza è collegata all'attività cerebrale? Tutte le ipotesi avanzate dagli studiosi di parapsicologia, pur avendo in alcuni casi una coerenza induttiva, mancano ancora di affidabilità scientifica e di conferme sperimentali. Nell'ambito della ricerca psichica abbiamo a che fare con un'informazione di qualità indecifrabile, le cui caratteristiche possono far dubitare della sua stessa affidabilità. Un certo fenomeno a volte può presentarsi ed altre volte no, un sensitivo a volte ha successo ed a volte fallisce, e nei casi delle cosiddette guarigioni miracolose non si riesce a comprendere quale sia la causa che determina il fenomeno, e perché si producano solo in un caso su cento o su mille. Diventa allora comprensibile come la natura stessa dell'informazione contenuta in questo genere di messaggi possa indurre a credere nell'esistenza di forze dotate di una loro autonomia e finanche di una loro personalità.

Un dibattito ancora aperto

Alcune pagine di questa sezione sono dedicate ai conflitti di natura psichica emersi a varie riprese nel corso del dibattito che si protrae da oltre un secolo, nell'ambito della ricerca parapsicologica, tra i sostenitori della tesi per cui esistono dimensioni diverse da quella a noi nota in questa vita e coloro i quali sono determinati a negare questa possibilità, preferendo ricondurre tutto nell'ambito delle facoltà mentali, normali o eccezionali, di cui gli esseri umani – o quanto meno alcuni di essi – dispongono grazie allo sviluppo ed al funzionamento del cervello e delle sintonie psichiche attivate da quest'organo.


 

Kant e Swedenborg
Ipnotismo e psiche
Ricerche sull'ipnosi
Esperimenti e ipotesi
Le ricerche di Myers
Frederik van Eeden
Dualismo delle teorie
Ricerca in Italia: 1
Ricerca in Italia: 2
Ricerca in Italia: 3
Ernesto Bozzano
Teorie dello spirito
Joseph B. Rhine
Le facoltà di G. A. Rol
Ugo Dèttore
Limiti del paranormale
Psiche realtà volontà
Aspetti della realtà
Oltre l'io cosciente