Il metodo di Myers e le sedute con Rosalie Thompson

 

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La morte di Myers

Il fascicolo XLII dei Proceedings della SPR del 1901 si apriva con alcuni interventi in memoria di Frederic W. H. Myers, morto a Roma nel gennaio di quello stesso anno all'età di 58 anni. Myers era stato (con Sidgwick, Barrett e Gurney) uno dei fondatori della Società, al servizio della quale aveva messo tutte le sue energie. Nel 1900 ne era stato eletto presidente, ma l'improvvisa malattia che lo colpì alla fine di quell'anno, mentre soggiornava in Italia, pose fine alla sua instancabile attività: l'ultima sua importante opera, Human Personality and its Survival of Bodily Death (La personalità umana e la sua sopravvivenza alla morte del corpo), vide la luce postuma nel 1903. Nei Proceedings Myers venne commemorato dal nuovo presidente della SPR, Oliver Lodge, da William James, da Charles Richet, da Frank Podmore e da Walter Leaf. Tanto James quanto Richet, grandi estimatori di Myers e certi del valore delle sue ricerche, erano convinti che l'opera di Myers avrebbe rappresentato una pietra miliare nello sviluppo della conoscenza umana, soprattutto nel campo della psicologia. Richet arrivò anzi ad affermare che solo in futuro i meriti e la gloria di Myers sarebbero stati riconosciuti. Tuttavia questo futuro, trascorso più di un secolo, non è ancora arrivato.

Myers non si mostrò per niente contrariato quando gli fu diagnosticata la malattia terminale: nel novembre 1900, allorché il suo medico lo avvertì che aveva i giorni contati, scrisse agli amici dicendo che non vedeva l'ora che arrivasse il grande mutamento, poiché contava i giorni che ancora lo separavano dalle sospirate vacanze. Sopportava pazientemente i dolorosi spasimi che, nella fase terminale della malattia, gli impedivano di respirare, ed il suo trapasso fu descritto da un testimone come «uno spettacolo per gli dèi: è stato davvero edificante vedere come un'autentica fede nell'immortalità possa rendere un uomo del tutto indifferente a quello che alla maggior parte della gente apparirebbe orribile». Insomma, una morte degna di Socrate. Per Myers infatti tutti i sintomi, gli affanni e le pene del corpo all'approssimarsi della morte erano necessariamente correlati al risveglio dell'anima ed alla liberazione dello spirito, come aveva prefigurato nella sua opera poetica giovanile La rigenerazione della gioventù.

Gli interessi e gli esperimenti di Myers

Nel caso di Myers la fiducia nella sopravvivenza dell'anima non nasceva dalla religione, ma dalla ragione e dalla conoscenza, anche se tutta la sua personalità dimostrava un orientamento dichiaratamente e consapevolmente spirituale. Inoltre, pur non essendo per formazione e per cultura uno scienziato, ma un classicista, Myers era vivamente interessato alla scienza e mostrava un acume ed un intuito scientifico fuori del comune, come testimoniarono tutti gli scienziati con i quali ebbe frequenti scambi di vedute. Aveva inoltre una capacità straordinaria di indagare e di sperimentare in ambiti molto diversi e – all'epoca – considerati del tutto separati tra loro, come il fenomeno delle personalità multiple, l'ipnosi, la trance medianica, il sogno, la telepatia, le apparizioni, tanto che Gurney – egli stesso studioso di non comuni capacità – era solito dire: «Nel tempo che occorre a me per leggere un libro, Myers riesce a padroneggiare tutta una letteratura». Tra il 1872 ed il 1876 Myers aveva condotto diversi esperimenti di verifica dei fenomeni paranormali di tipo fisico, che tuttavia riteneva di interesse secondario, tanto da affermare che quelle investigazioni erano state faticose ed alquanto sgradevoli. Personalmente si era convinto della realtà di alcuni fenomeni di telecinesi, ma non ritenne di doverne far cenno nel suo libro postumo, limitandosi a suggerire una possibile spiegazione di tipo spiritista: uno spirito esterno può prendere possesso di un organismo, gestendolo con più efficacia ed abilità di quanto non faccia lo spirito proprietario, ed emettendo una forma di energia in grado di muovere a distanza oggetti fisici con i quali l'organismo non entra in contatto.

Nel 1874 Myers e Gurney fecero conoscenza del rev. Stainton Moses, noto medium. Ben presto la conoscenza si trasformò in amicizia, anche se Myers non investigò mai direttamente la medianità di Moses. Tuttavia alla morte di quest'ultimo, nel 1892, tutti i quaderni di appunti del Moses, contenenti anche quelle comunicazioni medianiche che non aveva voluto rendere pubbliche da vivo, furono consegnati a Myers perché potesse studiarli. In seguito Myers pubblicò nei Proceedings una serie di articoli concernenti proprio le non comuni doti medianiche di Moses. Invece quando, nel 1878, potè condurre personalmente alcuni esperimenti con le medium Wood e Fairland, non pubblicò niente. Il fatto è abbastanza strano perché le sedute, condotte a Cambridge con gli auspici della SPR e sotto la supervisione di Alfred Russel Wallace e di Henry Sidgwick, avevano dato risultati di rilievo: i polsi e le caviglie delle medium erano stati legati alle sedie con del nastro adesivo le cui estremità erano state poi incollate al pavimento e sigillate. Diverse forme ectoplasmiche, sia di adulti che di bambini, furono viste uscire dal gabinetto medianico, ed al termine di ogni seduta i sigilli furono ritrovati intatti. Ad ogni seduta venivano cambiati a sorpresa sia il colore del nastro adesivo (per evitare che la medium potesse procurarsene in anticipo uno simile) sia quello della ceralacca dei sigilli. In una seduta le medium furono anche sistemate in una specie di amaca collegata con puleggie ad un sistema di contrappesi che si sarebbero mossi se esse avessero compiuto dei gesti: i pesi restarono fermi, ed i fenomeni si produssero egualmente senza che se ne potesse individuare alcuna causa fraudolenta.

Nel 1894, ospite di Charles Richet, Myers partecipò ad una serie di sedute sperimentali con Eusapia Paladino. Sebbene in un primo momento avesse ammmesso di credere alla genuinità dei fenomeni, la successiva denuncia dei tentativi di frode messi in atto dalla medium nel corso delle sedute di Cambridge gli fece cambiare idea, tanto che scrisse: «Non avevo alcun dubbio che una serie sistematica di trucchi potesse esser messa in atto dal principio alla fine, e che non vi fossero sufficienti prove per poter attribuire anche uno solo dei fenomeni che si produssero ad una causa soprannaturale». In seguito, tuttavia, partecipò ad un'altra serie di sedute sempre con la Paladino a Parigi, in casa di Richet, ed alla richiesta di quest'ultimo di dare una sua testimonianza giurata, Myers dichiarò di ritenere tanto la telecinesi quanto l'emissione di ectoplasma fenomeni genuini e reali. Ma, come si è detto, Myers si trovò sempre a disagio nello sperimentare sui fenomeni fisici, anche se pubblicò due articoli nei Proceedings del 1891-92 su Presunti movimenti di oggetti senza contatto fisico, avvenuti non in presenza di un medium a pagamento. Myers continuò a sperimentare con vari medium tra i quali Mrs. Everitt, la d'Esperance e David Duguid, ma la medium che lo interessò maggiormente fu Rosalie Thompson, dato che le comunicazioni ricevute per suo tramite gli fornirono conferme da lui ritenute definitive sulla sopravvivenza. Poiché il caso della Thompson riveste un interesse non secondario per gli studi di cui fu oggetto nell'ambito della SPR, e non solo da parte di Myers, esaminiamo i risultati degli esperimenti condotti da alcuni ricercatori.

Rosalie Thompson

Nata nel 1868, figlia di un architetto di Birmingham, Rosalie (il cui vero nome era Rosina) sposò Edmond Thompson, titolare di un'importante impresa commerciale di Hampstead, nel 1886. Sebbene alcuni fenomeni particolari l'avessero accompagnata fin dall'infanzia, fu solo nel 1896 che la Thompson consultò Frederic Thurstan (un ricercatore laureato a Cambridge che si occupava di fenomeni paranormali) in merito ad alcuni stati di trance nei quali cadeva con una certa frequenza. Mrs. Thompson ci viene descritta come una donna attiva, vigorosa e concreta, dedita alla cura dei figli ed alla gestione domestica, e con vari interessi in attività tanto sportive quanto culturali. Sia lei che il marito, pur non essendo particolarmente interessati alla ricerca psichica, erano animati dal desiderio di contribuire al progresso della scienza, e dunque accettarono di buon grado la proposta di Myers, col quale erano stati messi in contatto dallo stesso Thurstan, di condurre una serie di esperimenti sotto la sua supervisione. Rosalie Thompson non accettò mai alcun compenso come medium, né si considerò una medium professionista. Va riconosciuto a suo merito che, in una lettera scritta al direttore del Journal della SPR nell'ottobre 1901, affermò di non comprendere «come una sperimentazione degna di questo nome possa essere condotta se l'investigatore non è libero di affrontare il problema sotto ogni ragionevole aspetto: data la notevole quantità di frodi che sono state riscontrate nell'ambito dei fenomeni studiati dalla SPR, mi sembrerebbe irragionevole che gli esperimenti non fossero condotti con metodo rigoroso e sottoposti ai test più severi». Lei stessa si sforzava sempre di offrire agli sperimentatori tutte le possibili spiegazioni di natura psichica cosciente o inconscia che potessero giustificare le comunicazioni medianiche avvenute per suo tramite.

Probabilmente fu proprio la sua personalità leale, disinteressata, sincera ed aliena dal perseguire obiettivi e risultati sensazionali a renderla particolarmente congeniale a Myers. Durante una prima serie di sedute svoltasi con la Thompson nel 1897/98, nell'ambito del Circolo Delfico di Battersea, sotto la supervisione di Thurstan (prima che la medium conoscesse Myers) si erano verificati fenomeni fisici di notevole intensità: raps, movimenti di oggetti, luci psichiche, elongazioni, voci dirette, apporti, profumi e materializzazioni. Di questi fenomeni venne data ampia testimonianza in una serie di articoli pubblicati sulla rivista Light, nei quali si fa riferimento alla medium come a Mrs. T. Tuttavia Myers fece il possibile per scoraggiare tali manifestazioni fisiche e per convincere la Thompson a mettere le sue doti a disposizione della SPR, a partire dal 1898, come medium a trance. Dal 1898 al 1901 la Thompson fece 217 sedute per i membri della SPR. Oltre a Myers fu studiata da Hodgson, da Podmore, da van Eeden e da Mrs. Verrall. Quando Myers si ammalò la medium sospese del tutto le sedute, ma dopo la sua morte sentì l'impulso di dare due sedute per Oliver Lodge, il quale dichiarò poi di aver ricevuto alcune comunicazioni che sembravano provenire direttamente dallo spirito di Myers. A parte Hodgson, che fece solo sei sedute con la Thompson e diede un giudizio decisamente sfavorevole (non certo sulla personalità della medium, ma sul valore delle comunicazioni) tutti gli altri sperimentatori dichiararono che le informazioni ricevute contenevano alcuni elementi degni di attenzione e non spiegabili con le forme di conoscenza ordinaria, nemmeno di tipo subliminale.

Il metodo di Myers per le ricerche sulla sopravvivenza

Va ricordato che all'epoca era in corso nell'ambito della SPR un appassionato dibattito in merito alle modalità con le quali determinate informazioni (quelle che sono poi oggetto di comunicazioni medianiche) possano venire a conoscenza dei medium, anche a livello inconscio. Il motivo per cui Myers era poco interessato ai fenomeni fisici stava nel fatto che secondo lui quei fenomeni, pur essendo certamente provocati da forze non ordinarie e comunque distinte da quelle di cui abbiamo conoscenza nel mondo fisico, non danno nessuna informazione o certezza circa la sopravvivenza, l'unica questione che lo appassionasse veramente. Era invece convinto che una prova veramente valida sotto questo profilo fosse costituita da quelle dichiarazioni delle entità comunicanti che non potevano scaturire da altra sorgente se non dalla personalità e dalla memoria dei trapassati. Ecco perché Myers cercava di scoraggiare i fenomeni fisici prodotti tramite i medium con cui sperimentava, concentrandosi invece sulle comunicazioni medianiche. Nel merito Myers stesso, nel suo intervento sui fenomeni medianici di Mrs. Thompson tenuto nel 1901 al Quarto Congresso Internazionale di Psicologia di Parigi, affermò quanto segue.

«Le comunicazioni medianiche possono essere classificate nelle seguenti quattro categorie che, nell'ambito di una seduta, si mescolano in proporzioni variabili a seconda della natura degli spettatori.          

  • Affermazioni confuse di natura semionirica, con errori ed occasionali approssimazioni alla realtà. Comunicazioni di questo genere hanno origine probabilmente dal sé subliminale di Mrs. Thompson, ed hanno luogo frequentemente quando non è presente alcun tipo di controllo. Non sembrano connesse con alcuna forma di chiara consapevolezza, e quando si presentano di solito vengono interrotte da un controllo che pone fine alla trance imperfetta, quasi fosse una forma di confuso dormiveglia dal quale è opportuno o svegliarsi o addormentarsi come si deve.
  • Informazioni su fatti che vanno al di là della portata sensoria, ma che non implicano necessariamente spiriti disincarnati come loro origine. Si tratta di percezioni di eventi che avvengono a distanza, oppure accaduti in passato o che accadranno in futuro. Non siamo in grado di dire, allo stato attuale, fino a che punto il sé subliminale di Mrs. Thompson, o quello di qualche entità disincarnata che con lei collabora, siano responsabili della grande varietà di informazioni di questo genere fino ad oggi ottenute.
  • Vengono poi le informazioni apparentemente fornite da spiriti di trapassati, così come dovrebbero plausibilmente presentarsi alla loro memoria. Tuttavia nel nostro caso, al pari di quanto accade con le comunicazioni di Mrs. Piper, la maggior parte di queste informazioni riguardano fatti che sono presenti anche nella memoria dei presenti (ma non in quella della medium), così da poter ipotizzare che vi possa essere una trasmissione telepatica dalla mente degli spettatori alle facoltà subliminali della medium, senza alcun effettivo intervento degli spiriti dei trapassati.
  • Infine rimane un piccolo ma significativo gruppo di comunicazioni su fatti che non sono noti neanche a coloro che patecipano alla seduta, e che quindi possono provenire solo dalla memoria dello spirito della persona trapassata che comunica; oppure (e questo è ancora più strano) si tratta di fatti dei quali le stesse persone defunte avrebbero voluto venire a conoscenza dopo la morte. Il graduale e progressivo accumulo di fatti di questo tipo diviene alla lunga un argomento forte per convalidare l'autenticità della provenienza spiritica delle comunicazioni».         

«Io credo di avere valide ragioni per ascrivere molti di questi messaggi a ben definite personalità sopravvissute alla morte, e conosciute, durante la vita terrena, tanto da miei amici alla cui presenza Mrs. Thompson ha comunicato i messaggi, quanto da me stesso. Credo che la maggior parte di questi messaggi siano comunicati a voce tramite l'organismo della medium da parte di spiriti che temporaneamente controllano o prendono possesso dell'organismo stesso, mentre altri sono comunicati da altri spiriti direttamente allo spirito della medium in una dimensione invisibile, e poi ricordati parzialmente, in modo che la medium possa ricordarli emergendo dallo stato di trance. Questo tuttavia non implica assolutamente che tutti i fenomeni, in questo come in altri casi consimili, abbiano origine da spiriti di trapassati. Gran parte delle comunicazioni hanno luogo infatti telepaticamente tanto tra gli spiriti degli incarnati quanto tra quelli disincarnati, oltre ad implicare conoscenze di tipo telestetico o chiaroveggente su eventi reali presenti, passati e futuri».            

Queste precise affermazioni di Myers ci danno un'idea abbastanza chiara dello stato dell'arte della ricerca psichica quale si presentava all'inizio del Novecento. Tutto il dibattito verteva sulla possibilità di determinare quanto poteva essere ottenuto dai poteri noti e non noti, ordinari e straordinari, della mente umana (ascrivibile cioè allo strumento di un organismo che vive solo in questa dimensione terrena) e quanto dovesse essere necessariamente escluso da questo ambito. Si tratta di un dibattito – che sotto molti aspetti resta aperto ancor oggi – in merito al quale le conclusioni di Myers possono sembrare fondate e coerenti. Bisogna però convenire sul fatto che lo stesso Myers assegnava alla mente umana facoltà telepatiche, telestetiche e di chiaroveggenza, senza offrire al riguardo alcun quadro conoscitivo ed interpretativo affidabile, a meno di non voler ipotizzare che tali capacità si attivino quando (e solo quando) la mente si connetta ad un sistema diverso, al quale nella vita ordinaria non è quasi mai connessa. Per quanto riguarda la medianità della Thompson, si trattava prevalentemente di trance ad incorporazione con frequente perdita di coscienza, comunicazione a voce (non dissimile dalla normale voce della medium) e qualche episodio intermittente di scrittura automatica. Percezioni visive ed auditive sulla presenza degli spiriti e sulle loro voci erano consentite alla sola medium, dunque – dal punto di vista della ricerca psichica – l'unico interesse era rappresentato dal contenuto delle comunicazioni. Al pari di altre medium, la Thompson si risvegliava dalla trance riposata ed allegra, e riteneva che la sua salute avesse tratto un notevole beneficio dalle sedute.

Partecipanti alle sedute e comunicazioni ottenute

Myers partecipava alle sedute con la Thompson in compagnia delle persone più disparate: potevano essere membri della SPR o note personalità di studiosi con cui aveva un rapporto di amicizia, oppure conoscenze occasionali, appena incontrate. In qualche caso diversi eventi della vita di queste persone erano ben noti al Myers, in altri casi era all'oscuro praticamente di tutto. Quanto alla Thompson, tutte le persone che accompagnavano Myers le venivano presentate in forma anonima, e veniva loro richiesto di non parlare per non influenzare la mente della medium con il loro accento o con qualche espressione rivelatrice. E se alcuni di questi personaggi potevano essere noti anche alla Thompson, la maggior parte le era totalmente sconosciuta. Lo scopo di Myers era quello di verificare in che modo la personalità ed il carattere dei partecipanti potessero eventualmente influenzare i messaggi ricevuti: venne alla conclusione che le comunicazioni più significative erano indirizzate a persone la cui identità era completamente ignota alla medium, mentre ricercatori più noti e celebri (come Crookes, Sidgwick, Hodgson ed altri), che la medium ben conosceva e sulla vita dei quali avrebbe avuto agio di documentarsi a dovere, non ottenevano quasi nulla.

Myers osservò inoltre che il successo delle sedute dipendeva in parte anche dalla sensibilità dei partecipanti, dal modo in cui entravano in sintonia con la sensibilità della medium, ma soprattutto dal fatto che vi fosse un'entità desiderosa di comunicare con qualcuno dei presenti e che fosse in grado di farlo. A queste stesse conclusioni era pervenuto anche Hodgson a seguito delle numerose sedute eseguite con un'altra medium, Leonora Piper: egli aveva osservato che i migliori risultati si ottenevano quando si agiva in base all'ipotesi spiritica, cioè trattando le entità comunicanti per quello che le stesse dichiaravano di essere. Una volta Myers andò dalla Thompson con una scrittrice di romanzi americana, Miss Sedgwick, che lui stesso aveva appena incontrato e della quale non conosceva se non il nome ed i titoli di alcuni dei romanzi da lei scritti. La Thompson non la conosceva nemmeno di nome, ma subito, mentre il solo Myers era in presenza della medium, scaturì dalle comunicazioni un flusso di ricordi di natura intima e familiare da parte di un'entità che si presentò come uno spirito amico della scrittrice. Quando la Sedgwick si fu unita al Myers ed alla medium, restò in silenzio per non offrire nessun indizio, ma le comunicazioni continuarono ed alla fine lei riconobbe che erano stati rievocati molti avvenimenti di cui lei stessa non aveva più memoria.

La Thompson fu anche assiduamente studiata dal dottor van Eeden, una notevole personalità di psichiatra olandese dai molteplici interessi, molto celebre in patria. Come riportato nella pagina seguente a lui dedicata, questo studioso ottenne nel corso di numerose sedute (il cui resoconto dettagliato fu pubblicato sui Proceedings) sia riscontri molto precisi che lo convinsero dell'effettiva presenza dello spirito comunicante di un suo amico suicidatosi, sia affermazioni non corrispondenti alla realtà o non verificabili: venne dunque alla conclusione che buona parte delle comunicazioni provenienti in apparenza dal controllo o da altre entità fossero invece da attribuirsi all'inconscio della medium o alle sue facoltà telepatiche.


 

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